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30 novembre 2017

Sera italiana di Gentilini- Raffaele Carrieri

Franco Gentilini - Sera italiana

Sera italiana di Gentilini- Raffaele Carrieri

 

Nell’araldica scalcagnata
Della sera italiana
In latino scrive la luna
Con i gessetti sulla lavagna
Trattati di toponomastica.
Piazze ovali piazze tonde
E il battistero come una botte.
Intaglia, ritaglia la luna
Insegne di farmacia:
La gamba ortopedica
La pupilla-sfera,
E come nel giuoco dell’oca
Forbice e ruota.
La luna scrive col sale chiaro
La basilica e il seminario,
Scrive l’Angelo Solitario
Appartato in un triangolo:
Nei segreti del trapezio
Ciascun angolo ha il suo rovescio.

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Guardando la Gioconda – Rosario Castellanos

Leonardo da Vinci - La Gioconda
Guardando la Gioconda – Rosario Castellanos
(Al museo del Louvre, naturalmente)

Ridi di me?

Va bene.
Se fossi Suor Juana
o la Malinche o, per non abbandonare il folklore,
una qualche incarnazione della Güera Rodríguez
(come vedi, gli estremi, come Gide, mi toccano)
mi vedresti, forse, come si guarda
al campione rappresentativo
di qualche settore sociale di un paese del terzo mondo.

Ma sono soltanto una sciocca turista
di cui si occupano le agenzie di viaggio perché
possano inventarle un tour.

E monolingue
per di più!

che viene a contemplarti.

E tu sorridi, misteriosamente
come è tuo dovere.

Ma io ti interpreto.
Quel sorriso è una presa in giro.

Presa in giro di me e di noi tutti
che crediamo che crediamo che
la cultura è un liquido da bere alla sua fonte,
un sintomo speciale che si contrae
in certi luoghi contagiosi, qualcosa
che si prende per osmosi.

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Donna in azzurro che legge una lettera - Barry Gifford

Jan Vermeer - Donna in azzurro che legge una lettera
Donna in azzurro che legge una lettera - Barry Gifford

È incinta
ne sono certo
e la lettera
è di suo marito
un mercante che viaggia
per il continente
È possibile
che non sarà
con lei quando
nascerà il bambino
e che il bambino
non sia suo.


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Senza Flash - Adam Zagajewski

Piero della Francesca - Resurrezione. Museo Civico di Sansepolcro

Senza Flash - Adam Zagajewski

                                                                                 Senza flash! 
                                                                                 
(esclamazione che si ode ogni
                                                                                 minuto nei musei italiani)

Senza fiamma, senza notti insonni, senza ardore,
senza lacrime, senza una forte passione, senza convinzione,
così continueremo a vivere; senza flash.

Tranquilli e calmi, docili, assonnati,
le mani macchiate dall’inchiostro dei quotidiani,
i volti unti di crema; senza flash.

I turisti sorridono nelle loro camicie linde,
Herr Lange e Miss Fee, Monsieur, Madame Rien
entrano nel museo; senza flash.

E stanno davanti a un Piero della Francesca dove
Cristo, quasi folle, esce dalla tomba,
risorto, libero; senza flash.

E forse allora accadrà qualcosa di imprevisto:
si scuote il cuore, nascosto sotto il cotone liscio,
cala il silenzio, scatta il flash.

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29 novembre 2017

Cavalleria rossa- Juana Bignozzi

Kazimir Malevich - Cavalleria rossa, Museo Statale Russo (State Russian Museum), San Pietroburgo
Cavalleria rossa- Juana Bignozzi

 

I
Non dipinge il cielo
Ma l'anima rosa della terra
Non dipinge uomini ma cavalli
E il sogno del cuore verso la frontiera

II
Su ogni utopia in ritirata
Il cielo si apre
Per mostrarla in controluce

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Mònica Morales Rocha - I ♥ Chagall

Marc Chagall - Sopra la città, Galleria Tretyakov, Mosca
Mònica Morales Rocha - I ♥ Chagall

 

Essere come gli amanti di Chagall
sempre toccandoci
sempre con le mani nel corpo dell'altro.
Essere come gli amanti di Chagall
levitando d'amore
sempre in volo.

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Trappola per Marcel Duchamp e per i neofiti - Valentino Zeichen

Marcel Duchamp - Fontana, L'orinatoio 
Trappola per Marcel Duchamp e per i neofiti - Valentino Zeichen

 

Il direttore del museo
accolse un orinatoio
che si fingeva fontana,
giocò un brutto tiro
a Marcel Duchamp;
rese l’oggetto trovato
celebre e molto costoso
all’incirca come un Merisi.
La sopravvalutazione
imprigionò l’orinatoio
e lo ancorò all’arte
come la valuta all’oro.
I giochi d’avanguardia
possono diventare pericolosi
specie se fatti
con i Ready Made.

da museopoetico.blogspot.it
 

Aristocratica Trasgressione – Enzo Montano

Tamara de Lempicka – Andromeda, 1927/29
Aristocratica Trasgressione – Enzo Montano
(Andromeda di Tamara de Lempicka)
(…)
Non è che il mondo sia più sicuro. Solo questo –
c’è che amo il tuo sorriso.
Mary Dorcey – La veglia

Imponente come Giunone, statuaria,
nuda, ardente, sensuale ed abbagliante,
carnosa eppure astratta; prorompente
eppure pudica e forse ingenua.
Cattura il magnetismo dello sguardo,
provocante con indifferenza, l’osservatore
è incatenato al mistero del mondo impenetrabile
della seducente figlia di ninfa.  
Andromeda/Tamara
è destinata al sacrificio sull’ara dell’infelicità
e del moralismo ipocrita, è imprigionata nella
solitudine del modernismo urbano oppure
da sé stessa, donna e femmina degli anni venti.

Ammiro le donne di Tamara,
vere guerriere contro il bigottismo:
non donne dalle vesti svolazzanti,
ma libri aperti sulle gambe;
donneche non si affidano
alla sola lunghezza delle ciglia.

Ammiro Tamara de Lempicka
Non solo per le opere bellissime,
ma per la sua vita al massimo,
per le sue tante amanti  e per il rifiuto
al grande vate: “l’orribile nano in uniforme”.

28 novembre 2017

In piazza con gli sposi – Enzo Montano

Raffaello Sanzio – Sposalizio della Vergine, olio su tavola, 170x117 cm, 1504. Pinacoteca di Brera, Milano
In piazza con gli sposi – Enzo Montano
(Lo sposalizio della Vergine di Raffaello)
E tu, piano, posasti le dita
all’orlo della sua fronte
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte
Fabrizio De Andrè – Il sogno di Maria

In piazza.
Come lo sposalizio del suo maestro,
simile alla tela del Perugino,
ma Raffaello aggiunge il genio.

Tutte le donne con Maria e gli uomini con Giuseppe.
Il sacerdote certifica l’unione.
Un giovane pretendente, in primo piano
sconfitto e in preda all’iracondia,
spezza il ramo: perché non è fiorito?

Perfetto è l’equilibrio dei colori
e la leggerezza delle linee
il grande edificio, in fondo all’ampia piazza,
è confine ed continuità tra
campagna città pianura e colline,
tra geometrie architettura
ottica prospettive natura
e arte.

Staticità plastica e volatilità al contempo
la “piazza” è precisione matematica.
I portali opposti del palazzo, enorme
eppure discreto, non sono forse
una grande accesso verso
la bellezza della conoscenza?

Deserta perfezione – Enzo Montano


Autore sconosciuto – La città ideale, tempera su tavola, 1480/90, 67,5x239,5. Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.
Deserta perfezione – Enzo Montano

(La Città ideale di Urbino)

I soli occidui vestono i campi,
i canali, l'intera città,
di giacinto e d'oro;
s'addormenta il mondo
in una calma luminosità.
Charles Boudelaire – L’invito al viaggio

La città del sole  luminosa e armonica,
o una delle tante città di Calvino:
invisibili e reali come l’immaginazione.
Cielo e luce, sole e nuvole, marmo e legno,
finestre archi colonne porte scalinate,
prospettive portici bianco giallo azzurro.
Sinfonia di sensazioni dove immergersi
e divenire parte di un incorrotto insieme:
ecco la Città Ideale, ecco la meta del viaggio!

Laurana, Martini, Sangallo, Melozzo,
Piero, Leon Battista o ancora un altro,
per questa perfezione di serenità; deserta
solo perché tutta per ognuno di chi osserva:
è l’agorà dei nostri desideri, è il centro di Utopia.

La stessa perfezione a disposizione
nelle ottomila belle piazze della nostra Italia,
culla del grandioso Rinascimento,
se se volessimo per una volta
cancellare traffico e degrado.