Claude Monet - La gazza
Approdo - Antonia Pozzi Fruscìo sordo di legni
sovra il lago
sepolto:
ci scompare
alle spalle in un turbine di neve
la pista esile dritta.
Ora si leva
la voce di un attacco nel passo.
Stride ritmico:
e forse è freddo pianto di bivacchi,
grido di spaventevoli bufere;
o è lamento d'uccelli,
ansito roco
di volpi gracili vedute morire –
Non andiamo ai confini di una terra?
E quando in altre vesti
alle calde vetrate sosterò –
(la slitta
m'avrà rapita
nel giro dei suoi campanelli,
avrò alle spalle
lampade volti canti) –
la mia ombra
sarà sul lago,
pegno immoto di me
fuori – alla triste
favolosa sera.
Misurina, 12 gennaio 1936
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