Paul Cézanne - I giocatori di carte
I giocatori di carte - Andonis Fosteris
Li trovo
sempre qui. Nel luogo malfamato
(Lo stesso
squallido caffè, una bettola)
Con una
bottiglia sul tavolo,
Quello a
sinistra fuma la pipa. Ma entrambi
Dediti anima
e corpo
Alle carte.
Il gioco è
appena cominciato. Hanno preso
Le prime
carte ed esaminano con cura
La tattica
da seguire. Ho notato
Che, freddo
o caldo, senz’altro
Indossano
giacca e cappello. Ho notato
Soprattutto
questo. Non ammettono
Di
interrompere la partita per un attimo.
Si
dimenticano di mangiare e bere.
Di dormire.
Siedono
L’uno di
fronte all’altro. Immobili.
E questo da
anni, senza posa.
Come si
spiega?
Non li
cercano le mogli, i figli,
Non hanno
casa, lavoro? Mi tormenta
Il dubbio.
Sospetto
Che qualche
trucco inganni la ragione,
Devi avermi
giocato un brutto scherzo
Con i tuoi
caldi e freddi da capogiro
Nello
squallido locale
In cui mi
hai trascinato,
In questa
bettola
Fumosa,
Signor
Cezanne.
Traduzione
di Nicola Crocetti. Poesia
n. 292. Aprile 2014
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