(...)
Siamo di fronte ad un decadimento, ad una perdita di autorità politica e morale dei gruppi dirigenti; e siamo di fronte al rischio che in qualche misura sia offuscato quel cardine della democrazia costituito dal sistema dei partiti, e quella conquista della Resistenza che fu la costruzione dei grandi partiti democratici di massa.
(...)
Aula di Montecitorio, 20 febbraio 1976
Alle Botteghe Oscure da quel balcone
la sobria austerità prossima al grigio
concesse perfino attimi di frivolezza:
Il partito al 33 per cento quasi il primo.
.... ma quanta fatica costa la democrazia
piccoli mattoni aggiunti ogni giorno
raccolti levigati e incastonati nei cervelli...
l'approssimazione il peggior nemico.
Berlinguer
giovane a Mosca contro il gigante
per la cultura libera di andare verso il blu.
Il più grande partito d'occidente
incuteva timore da ovest fino all'oriente,
e in Bulgaria provarono a fermarti.
Lineamenti austeri e rigore risoluto
ma sguardo profondo come il mare
e sorriso allegro e colorato,
ponderavano possibili orizzonti
e il Cile di Salvador Allende era lì.
Berlinguer
ti conoscono i giovani di adesso?
Sanno dei dubbi che hanno lacerato
gli anni lunghi della storia?
Il destino del mondo non è l'ineluttabile;
si deve realizzare tra milioni di variabili,
complessi sono gli utili processi,
necessità è guidarli con fermezza,
vitale riconoscere l’istante in cui tutto accade,
quel momento che segna il limite tra pace e tragedia,
tra normalità apparente ed esaltazione dell'ego.
Berlinguer
mio figlio ti conosce, sei il suo orizzonte
capisce ogni tua scelta, sogna adesso
il tuo partito vero nella volatilità della politica.
Mi racconta la scena dell'epilogo
il palco della fine, dell’ultima battaglia,
con occhi lucidi racconta a me che c'ero
l'esercito che ti ha salutato con dolore,
vera diga contro le tentazioni autoritarie
di una democrazia immatura;
quanto lo fosse lo ha spiegato bene il ventennio del guitto
e sottolineato adesso dalla sua pericolosa emanazione.
Nessun commento:
Posta un commento