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15 giugno 2015

Il silenzio bianco - Vladimir Vysockij

Il silenzio bianco - Vladimir Vysockij

Gli anni, i secoli e le epoche che si susseguono,
Tutto si precipita verso il caldo, lontano dai geli e dalle tormente.
Perché gli uccelli volano verso il Nord
Se a loro è destinato solo il Sud?
Non hanno bisogno né di gloria né di grandezza.
Ecco, sotto le ali finirà il ghiaccio
E troveranno la felicità di uccelli,
Ricompensa del volo audace.
Non siamo riusciti né a vivere, né a dormire?
Cosa ci ha spinto verso la cresta dell’onda?
Non abbiamo potuto ancora contemplare la luce.
La luce non ha prezzo!
Silenzio. Solo i gabbiani sono come bagliori.
Le nostre mani li nutrono di vuoto.
Ma la nostra ricompensa per il silenzio
Sarà necessariamente il suono.
Da tempo abbiamo solo sogni bianchi,
Tutte le altre sfumature le hanno spazzate via le nevi.
Siamo rimasti accecati – è buio da tanto biancore.
La linea nera della terra ci restituisce la vista.
Dalla nostra gola scaturisce il silenzio,
La nostra debolezza cresce come un’ombra.
E la ricompensa per le notti di disperazione
Sarà l’eternità di un giorno polare.
Il nord, la volontà, la speranza – paesi senza frontiere,
Neve senza fango, come una lunga vita senza menzogna,
I corvi non ci caveranno gli occhi dalle orbite,
Perché qui non ci sono corvi.
Chi non ha creduto alle profezie cattive,
Non si è disteso sulla neve neanche per riposare un attimo,
Come ricompensa per la solitudine
Avrà l’incontro.

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