Sono io l’abitatore del sogno – Jolanda Insana
sono io l’abitatore del sogno
felice d’abitarlo con il sognatore
che fa coppa delle mani per
raccogliere
dalle piegate cime acqua a gocce
e fino al punto di risveglio vive
sperando
di riceverne molte in premio
nell’aria oscura scendendo alle
radici
come sistemarlo in vita
questo non è un ingombro e vacilla
quando fa la fila davanti agli
sportelli e ha freddo
e suda
e scende dalle gambe e a perturbato
infiammamento
schizza via che è un incanto
nel canto più sicuro
questo corpo incauto e previdente
che ama l’alta temperatura e gela
male patendo il male uso
ho conosciuto il caid del villaggio
e l’ansito che batte da fuori verso
dentro
nella crivellatura del miglio
e il sapore del fico catalano
schiacciato dentro il pane
ascoltando la voce vaticinante
tra la piena di luppoli e melissa
meraviglioso odore contro i morbi
per uscire dalla latrinosa tenebra
ingozzando il desiderio come un
pollo
conobbe che la sua vita passò nelle
tenebre
e non incolpa gli aspri
comandamenti
e questo è il primo giorno che
riconosce più suo
dappoiché volò giovinezza e sparve
e così allontana la scure dalla
radice
senza sbarbicare ma rincalzando la
zolla
insino alle più fragili fibre
per allocare il tempo in più vasta
dimora
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