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29 ottobre 2015

Brutta serata - Jacques Prévert

Alessandro Turchi - Arianna e Bacco

Brutta serata - Jacques Prévert

L'uomo è la
contro un muro
vicino a un armadio
sul tavolo c'è un portacenere
l'omo è là
e c'è contro di lui la sofferenza
l'angoscia
c'è anche una donna
che è là
gli amici se ne sono andati
altre donne se ne sono andate
un gatto
contraddizioni come zanzare
e fa una strana faccia
l'uomo che guarda la donna che lo guarda
sa certe cose
indovina
e dice
eccoci qua
sto per soffrire terribilmente
non c'è niente da fare
è cotto
sorride
ma ha almeno 250 di febbre
un dolore da bambino
come un maneggio
con gli anelli da infilare a ogni curva
senza riuscirci
un dolore d'uomo
cupo paesaggio
cose già viste
e che ritornano dicendo
non è lo stesso
è molto meglio
orchestra singhiozzi
fantasmi con la faccia di cuore
sorridenti certezze d'infelicità
lamenti
deliziosi sorrisi
bisturi...
dolore d'uomo
irrisoria romanza sanguinante
storie di calendario
velocità degli anni
cognome Dicembre
nome Giovedì
matricola 23
l'anno scorso
quest'anno
l'anno venturo
e l'uomo si dice
quando si ha mal di denti
si va dal dentista
per i piedi c'è il pédicure
contro l'angoscia e la sofferenza
che posso fare
sono ancora una volta
del tutto perduto...
ancora una volta mi porto dietro
qualcuno nella mia caduta
ecco che torna la nebbia l'amore gli uccelli della felicità
che nebbia schifosa
e che schifosi uccelli
grandi volatili sentimentali
uccelli dallo sguardo piangente
andate a picchiare nel muro
battete le ali
picchiate contro i mobili
sudici uccelli di polvere
cantate falsi la canzone stonata
falsi volate
piangete falsi
impagliati
automi
antiquari
colombi da cartolina
uccelli con la faccia da ubriacone
avete nel becco di cartone
la lettera anonima dell'amore
uccelli di tutti i paesi
uccelli di tutti i rami di tutti gli alberi di tutti i paesi
usignoli de Giappone
unitevi
uccelli del paradiso
uccelli mosca
uccelli rapaci
pellicani
pinguini
passerotti
unitevi
pavoni gridate come pavoni
uccelli cantate a squarciagola in tutto il mondo
aquile marine gridate da aquile marine
e tu bozzagro
fai il verso del bozzagro
usignolo
l'uomo ti ha cavato gli occhi
perché tu canti meglio
ma questo ci apre gli occhi
l'uomo è un bel coglione
con la sua bella cartolina in mano
l'uomo che recita il suo monologo da piccione
amore sempre
lo stesso amore
l'uomo che vuole vedere vecchio l'amore
uccelli migratori
fermate i vostri viaggi
uccelli blu
cucù
gridate cucù
gridate a squarciagola
unitevi
il mondo deve sapere
che l'amore non deve più
l'amore possedere
fermate i simulacri
uccelli notturni
uccelli diurni
un uccello non appartiene a un altro uccello
la donna non appartiene all'uomo
né l'uomo alla donna
cucù gridate a squarciagola e dite
mescolate le uova
cambiate nido
fuori la testa dalla sabbia struzzi
dite quel che avete da dire
l'uomo
gli uomini non hanno l'aria
di voler smettere di soffrire
e io sono uno di loro
gli uomini non hanno l'aria
di voler smettere di far soffrire
ma che cos'ha dunque nel corpo
tutta questa gente...

Nel fondo
tutto ciò che racconto
uccelli che non mi sentite
è per passare il tempo
per nascondermi un po'
e l'uomo continua vicino al suo armadio
silenzioso
lancia ridicoli appelli
grida aiuto senza parlare
ha pensato uccello
s'aggrappa agli uccelli
se avesse pensato sedia supplicherebbe i mobili
tocca gli oggetti
li accarezza
la scatola dei fiammiferi
il portacenere
perde la bussola
perde la testa
la sofferenza è pronta
sta per annegarlo...
si è fatta molto bella
per venire a cercarlo
ha la faccia della giovinezza
e piccolissimi piedi
e anche lei soffre
si lamenta...
ed è un lamento vero
ma è stato imparato
e c'è qualcosa che zoppica in quel lamento
l'uomo si aggrappa ai mobili
la sofferenza si attacca a lui e ride
immediatamente subito
l'uomo per farla tacere
cerca di farla soffrire...

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