John Vanderlyn - Arianna abbandonata sull'isola di Nasso
Dialoghi con Leucò. La vigna - Cesare Pavese
Ariadne, abbandonata da Teseo dopo
l'avventura del labirinto, venne raccolta sull'isola di Nasso da Dioniso di
ritorno dall'India, e finì in cielo tra le costellazioni.
(Parlano Leucotea ed Ariadne)
LEUCOTEA Piangerai per molto tempo ancora, Ariadne?
ARIADNE E
tu di dove vieni?
LEUCOTEA Dal
mare, come te. Dunque, hai smesso di piangere?
ARIADNE Non
sono più sola.
LEUCOTEA Credevo
che voi donne mortali piangeste soltanto quando qualcuno vi ascolta.
ARIADNE Per
una ninfa, sei cattiva.
LEUCOTEA Così,
se n'è andato anche lui? Perché credi che ti abbia lasciata?
ARIADNE Non
mi hai detto chi sei.
LEUCOTEA Una
donna che ha fatto quel che tu non hai fatto. Ho tentato di uccidermi in mare.
Mi chiamavano Ino. Una dea mi ha salvata. Ora sono la ninfa dell'isola.
ARIADNE Che
vuoi da me?
LEUCOTEA Se
parli così, già lo sai. Vengo a dirti che il tuo caro ragazzo dalle belle
parole e dai ricci violetti, se n'è andato per sempre. Ti ha piantata. La vela
nera che è scomparsa sarà l'ultimo ricordo che ti lascia. Corri, strilla, dibattiti,
è fatta.
ARIADNE Anche
te hanno piantato, ché hai cercato di ucciderti?
LEUCOTEA Non
si tratta di me. Ma non meriti il discorso che ti faccio. Sei sciocca e
testarda.
ARIADNE Senti,
ninfa del mare, che tu deva parlarmi, non so. Quello che dici è poco o troppo.
Se vorrò uccidermi, saprò farlo da sola.
LEUCOTEA Credi
a me, scioccherella. Il tuo dolore non è nulla.
ARIADNE E
perché vieni a dirmelo?
LEUCOTEA Perché
credi ti abbia lasciata?
ARIADNE O
ninfa, smettila...
LEUCOTEA Ecco,
piangi. Così almeno è più facile. Non parlare, non serve. Così se ne vanno
sciocchezza e superbia. Così il tuo dolore compare per quello che è. Ma finché
il cuore non ti scoppierà, finché non latrerai come una cagna e vorrai
spegnerti nel mare come un tizzo, non potrai dire di conoscere il dolore.
ARIADNE M'è
già scoppiato... il cuore...
LEUCOTEA Piangi
soltanto, non parlare... Tu non sai nulla. Altro ti attende.
ARIADNE Come
ti chiami adesso, ninfa?
LEUCOTEA Leucotea.
Capiscimi, Ariadne. La vela nera se n'è andata per sempre. Questa storia è
finita.
ARIADNE E'
la mia vita che finisce.
LEUCOTEA Altro
ti attende. Tu sei sciocca. Non veneravi nessun dio nella tua terra?
ARIADNE Quale
dio può ridarmi la nave?
LEUCOTEA Ti
domando che dio conoscevi.
ARIADNE C'è
un monte in patria che incuteva spavento anche a quelli della nave. Là sono
nati grandi dèi. Li adoriamo. Li ho già tutti invocati, ma nessuno mi aiuta.
Che farò? dimmi tu.
LEUCOTEA Che
cosa attendi dagli dei?
ARIADNE Non
attendo più nulla.
LEUCOTEA E
allora ascolta. Qualcuno si è mosso.
ARIADNE Che
vuol dire?
LEUCOTEA Se
ti parlo, qualcuno si è mosso.
ARIADNE Tu
sei solo una ninfa.
LEUCOTEA Può
darsi che una ninfa annunci un gran dio.
ARIADNE Chi,
Leucotea, chi mai?
LEUCOTEA Pensi al dio o al bel ragazzo?
ARIADNE Non
lo so. Come dici? Io mi prostro agli dèi.
LEUCOTEA Dunque
hai capito. E' un nuovo dio. E' il più giovane di tutti gli dèi. Ti ha veduta e
gli piaci. Lo chiamano Dioniso.
ARIADNE Non
lo conosco.
LEUCOTEA E'
nato a Tebe e corre il mondo. E' un dio di gioia. Tutti lo seguono e lo
acclamano.
ARIADNE E'
potente?
LEUCOTEA Uccide
ridendo. Lo accompagnano i tori e le tigri. La sua vita è una festa e tu gli
piaci.
ARIADNE Ma
come mi ha vista?
LEUCOTEA Chi
può dirlo. Tu sei mai stata in un vigneto in costa a un colle lungo il mare,
nell'ora lenta che la terra dà il suo odore? Un odore rasposo e tenace, tra di
fico e di pino? Quando l'uva matura, e l'aria pesa di mosto? O hai mai guardato
un melograno, frutto e fiore? Qui regna Dioniso, e nel fresco dell'edera, nei
pineti e sulle aie.
ARIADNE Non
c'è un luogo solitario abbastanza che gli dèi non ci vedano?
LEUCOTEA Cara
mia, ma gli dèi sono il luogo, sono la solitudine, sono il tempo che passa.
Verrà Dioniso, e ti parrà di esser rapita da un gran vento, come quei turbini
che passano sulle aie e nei vigneti.
ARIADNE Quando verrà?
ARIADNE Quando verrà?
LEUCOTEA Cara,
io lo annuncio. Per questo la nave è fuggita.
ARIADNE E
a te chi l'ha detto?
LEUCOTEA Sono
di Tebe, Ariadne. Sono sorella di sua madre.
ARIADNE Nella
mia patria si racconta che sull'Ida nascevano dèi. Nessun mortale è mai salito
oltre gli ultimi boschi. Noi temiamo anche l'ombra che cade dal monte. Come
posso accettare le cose che dici?
LEUCOTEA Tu
hai molto osato, piccola. Non era per te come un dio anche colui dai ricci
viola?
ARIADNE Gli ho salvata la vita, a questo dio. Che ne ho avuto?
ARIADNE Gli ho salvata la vita, a questo dio. Che ne ho avuto?
LEUCOTEA Molte
cose. Hai tremato e sofferto. Hai pensato a morire. Hai saputo che cosa è un
risveglio. Ora sei sola e aspetti un dio.
ARIADNE E
lui com'è? molto crudele?
LEUCOTEA Tutti
gli dèi sono crudeli. Che vuol dire? Ogni cosa divina è crudele. Distrugge
l'essere caduco che resiste. Per svegliarti più forte, devi cedere al sonno.
Nessun dio sa rimpiangere nulla.
ARIADNE Il
dio tebano... questo tuo... hai detto che uccide ridendo?
LEUCOTEA Chi
gli resiste. Chi gli resiste s'annienta. Ma non è più spietato degli altri.
Sorridere è come il respiro per lui.
ARIADNE Non
è diverso da un mortale.
LEUCOTEA Anche
questo è un risveglio, bambina. Sarà come amare un luogo, un corso d'acqua,
un'ora del giorno. Nessuno uomo val tanto. Gli dèi durano finché durano le cose
che li fanno. Fin che le capre salteranno tra i pini e i vigneti, ti piacerà e
gli piacerai.
ARIADNE Morirò
come tutte le capre.
LEUCOTEA Sulle
vigne, di notte, ci sono anche stelle. E' un dio notturno che ti aspetta. Non
temere.
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