Paolo Veronese - il ratto di Europa
Dialogo con Leucò 23. Gli uomini - Cesare Pavese
Di Cratos e Bia – il Potere e la Forza – dice Esiodo
che “la casa non è lontana da Zeus”, in premio dell’aiuto che gli diedero nella
lotto contro i Titani. Tutti sanno della fuga di Zeus e dei molti suoi casi.
(Parlano Cratos e
Bia)
CRATOS Se n’è andato
e cammina tra gli uomini. Prende la strada delle valli, e si sofferma tra le
vigne o in riva al mare. Qualche volta si spinge fino alle porte di una città.
Nessuno direbbe che è Padre e Signore. Mi chiedo a volte cosa vuole, cosa
cerca. Dopo che tanto si è lottato per dargli il mondo - le campagne, le vette
e le nubi - nelle mani. Potrebbe sedere quassù indisturbato. Nossignore.
Cammina.
BIA che c’è di
strano? Chi è signore si scapriccia.
CRATOS Lontano dal
monte e da noi, lo capisci? E deve a noialtri, servi suoi, se è signore.
S’accontenti che il mondo lo teme e lo prega. Che gli fanno quei piccoli
uomini?
BIA Sono parte del
mondo anche loro, mio caro.
CRATOS Non so,
qualche volta non è più com’era prima. Nostra madre lo disse: “Verrà come la
bufera, e le stagioni cambieranno”. Questo figlio del Monte che comanda col
cenno, non è più come i vecchi signori - la Notte, la Terra, il vecchio Cielo o
il Caos. Si direbbe che il mondo è diviso. Un tempo le cose accadevano. Di ogni
cosa veniva la fine, ed era un tutto che viveva. Adesso invece c’è una legge e
c’è una mente. Lui s’è fatto immortale e con lui i suoi servi. Anche i piccoli
uomini pensano a noi; sanno che devono morire e ci contemplano. E fin qui li
capisco, è per questo che abbiamo combattuto i Titani. Ma che lui, il celeste
che sopra il Monte ci promise questi doni, lasci le vette e se ne vada a
scapricciarsi ogni momento e farsi uomo tra gli uomini, a me non piace. E a te,
sorella?
BIA Non sarebbe
signore se la legge che ha fatto non potesse interromperla. Ma l’interrompe poi
davvero?
CRATOS Non lo
capisco, questo è il fatto. Quando noi ci buttammo sui monti, lui sorrideva
come avesse già vinto. Combatteva con cenni e con brevi parole. Non disse mai
di esser sdegnato; il suo nemico era già a terra e lui ancora sorrideva.
Schiacciò così Titani e uomini. Allora mi piacque; non ebbe pietà. E sorrise
così un’altra volta: quando pensò di dare agli uomini la donna, la Pandora, per
punirli del furto del fuoco. Com’è possibile che adesso si compiaccia di vigne
e città?
BIA Forse la donna,
la Pandora, non è solo un malanno. Perché non vuoi che si compiaccia di costei,
se fu un suo dono?
CRATOS Ma tu sai
cosa sono gli uomini? Miserabili cose che dovranno morire, più miserabili dei
vermi o delle foglie dell’altr’anno che son morti ignorandolo. Loro invece lo
sanno e lo dicono, e non smettono mai d’invocarci, di volerci strappare un
favore o uno sguardo, di accenderci fuochi, proprio quei fuochi che han rubato
dentro il cavo della canna. E con le donne, con le offerte, coi canti e le
belle parole, hanno ottenuto che noialtri, gli immortali, che qualcuno di noi
discendesse tra loro, li guardasse benigno, ne avesse figlioli. Capisci il
calcolo, l’astuzia miserabile e sfrontata? Ti persuadi perché mi ci scaldo?
BIA Lo disse la
madre, e lo dici tu stesso, che il mondo è mutato. Non da oggi il signore dei
monti discende tra gli uomini. Dimentichi forse che visse nei tempi fuggiasco
su un’isola del mare, là morì e venne sepolto, come allora toccava agli dèi?
CRATOS Queste cose
si sanno.
BIA Ma non ne segue
che il suo cenno sia scaduto. Sono invece scaduti i signori del Caos, quelli
che un tempo hanno regnato senza legge. Prima l’uomo la belva e anche il sasso
era dio. Tutto accadeva senza nome e senza legge. Ci voleva la fuga del dio, la
grossa empietà del suo confino tra gli uomini quando ancora era bimbo e poppava
alla capra, e poi la crescita sul monte tra le selve, le parole degli uomini e
le leggi dei popoli, e il dolore la morte e il rimpianto, per fare del figlio
di Crono il buon Giudice, la Mente immortale e inquieta. Tu credi di averlo
aiutato a schiacciare i Titani? Se l’hai detto tu stesso: combatteva come
avesse già vinto. Il bambino rinato divenne signore vivendo tra gli uomini.
CRATOS E sia pure.
La legge valeva la pena. Ma perché insiste a ritornarci ora che è il re di tutti noi?
BIA Fratello fratello, vuoi capirla che il mondo, se pure non è più divino, proprio per questo è sempre nuovo e sempre ricco, per chi discende dal Monte? La parola dell’uomo, che sa di patire e si affanna e possiede la terra, rivela a chi l’ascolta meraviglie. Gli dèi giovani, venuti sui signori del Caos, tutti camminano la terra fra gli uomini. E se pure qualcuno conserva l’amore dei luoghi montani, delle grotte, dei cieli selvaggi, questo fanno perché adesso gli uomini sono giunti anche là e la loro voce ama violare quei silenzi,
BIA Fratello fratello, vuoi capirla che il mondo, se pure non è più divino, proprio per questo è sempre nuovo e sempre ricco, per chi discende dal Monte? La parola dell’uomo, che sa di patire e si affanna e possiede la terra, rivela a chi l’ascolta meraviglie. Gli dèi giovani, venuti sui signori del Caos, tutti camminano la terra fra gli uomini. E se pure qualcuno conserva l’amore dei luoghi montani, delle grotte, dei cieli selvaggi, questo fanno perché adesso gli uomini sono giunti anche là e la loro voce ama violare quei silenzi,
CRATOS Passeggiasse
soltanto, il figliolo di Crono. Ascoltasse e punisse, secondo la legge. Ma
com’è che s’induce a godere e lasciarsi godere, com’è che ruba donne e figli a
quei mortali?
BIA Se tu ne avessi
conosciuto, capiresti. Sono poveri vermi ma tutto tra loro è imprevisto e
scoperta. Si conosce la bestia, si conosce l’iddio, ma nessuno, nemmeno
noialtri, sappiamo il fondo di quei cuori. C’è persino, tra loro, chi osa
mettersi contro il destino. Soltanto vivendo con loro e per loro si gusta il
sapore del mondo.
CRATOS O delle
donne, delle figlie di Pandora, quelle bestie?
BIA Donne o bestie,
è lo stesso. Cosa credi di dire? Sono il frutto più ricco della vita mortale.
CRATOS Ma Zeus le
accosta come bestia o come dio?
BIA Sciocco, le
accosta come uomo. È tutto qui.
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