Oliveto Lucano - Matera
Maurilia. Le città invisibili - Italo Calvino
A
Maurilia , il viaggiatore è invitato a visitare la città e nello stesso
tempo a osservare certe vecchie cartoline illustrate che la
rappresentano com'era prima: la stessa identica piazza con una gallina
al posto della stazione degli autobus, il chiosco della musica al posto
del cavalcavia, due signorine col parasole bianco al posto del
cavalcavia, due signorine col parasole bianco al posto
della fabbrica di esplosivi. Per non deludere gli abitanti occorre che
il viaggiatore lodi la città nelle cartoline e la preferisca a quella
presente, avendo però cura di contenere il suo rammarico per i
cambiamenti entro le regole precise: riconoscendo che la magnificenza e
prosperità di Maurilia diventata metropoli, se confrontate con la
vecchia Maurilia provinciale, non ripagano d'una certa grazia perduta,
la quale può tuttavia essere goduta soltanto adesso nelle vecchie
cartoline mentre prima, con la Maurilia provinciale sotto gli occhi, di
grazioso non ci si vedeva proprio nulla, e men che meno ce lo si
vedrebbe oggi, se Maurilia fosse rimasta tale e quale, e che comunque la
metropoli ha questa attrattiva in più, che attraverso ciò che è
diventata si può ripensare con nostalgia a quella che era. Guardatevi
dal dir loro che talvolta città diverse si succedono sopra lo stesso
suolo e sotto lo stesso nome , nascono e muoiono senza essersi
conosciute, incomunicabili tra loro. Alle volte anche i nomi degli
abitanti restano uguali, e l'accento delle voci, e perfino i lineamenti
delle facce; ma gli dèi che abitano sotto i nomi e sopra i luoghi se ne
sono andati senza dir nulla e al loro posto si sono annidati dèi
estranei. E' vano chiedersi se essi sono migliori o peggiori degli
antichi, dato che non esiste tra loro alcun rapporto, così come le
vecchie cartoline non rappresentano Maurilia com'era, ma un'altra città
che per caso si chiamava Maurilia come questa.
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