Bartolomeo Guidobono-Bacco
Alceo - Il dolce vino
Mesci dentro la tazza, o Melanippo, il vino:
mesci e beviamo: pensi, dopo il guado nerigno
del vorticoso Stige e della fonda gora,
pensi raggiante lume di rivedere ancora?
Sisifo che lo scettro aveva e molte molte
esperienze, credeva di sfuggire alla morte
non lo salvò l’astuzia e il destino lo torse:
lo Stige vorticoso egli solcò due volte.
Una tremenda pena lo affatica e lo muove,
sotto la negra terra: la condanna di Giove.
Beviamo il dolce vino, Melanippo, e l’oblio.
Mesci dentro la tazza, o Melanippo, il vino:
mesci e beviamo: pensi, dopo il guado nerigno
del vorticoso Stige e della fonda gora,
pensi raggiante lume di rivedere ancora?
Sisifo che lo scettro aveva e molte molte
esperienze, credeva di sfuggire alla morte
non lo salvò l’astuzia e il destino lo torse:
lo Stige vorticoso egli solcò due volte.
Una tremenda pena lo affatica e lo muove,
sotto la negra terra: la condanna di Giove.
Beviamo il dolce vino, Melanippo, e l’oblio.
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