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2 febbraio 2017

Di sera – Costantino Kavafis

Raffigurazione di Antinoo - Scultura romana

Di sera – Costantino Kavafis

Comunque, non sarebbe durata a lungo. L’esperienza
degli anni me lo prova. Ma la Sorte
vi ha messo fine troppo in fretta.
Fu così breve quella bella vita.
Ma come furon forti quegli aromi,
su che letti stupendi stemmo insieme,
a che piacere abbandonammo i corpi.

Un’eco di quei giorni di piacere
un’eco di quei giorni ho risentito,
un fuoco della nostra giovinezza;
ho ripreso in mano una lettera
e finch’è mancata la luce l’ho riletta.

Poi, per mutare pensieri, sono uscito
malinconicamente sul balcone, per guardare almeno
un po’ di quest’amata città,
un po’ di traffico nei negozi e nella via.

da Costantino Kavafis, La memoria e la passione
a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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