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7 marzo 2017

“Che” - Enzo Montano

“Che” - Enzo Montano

Tutte le volte che hai
“affondato i talloni nel ventre di Ronzinante”,
il tuo cuore era frantumato tra la folla sterminata
di bimbi scuri senza espressione
e contadini con solchi profondi sui volti,
mai avevano alzato lo sguardo all’azzurro del cielo
i lucenti colori dell’arcobaleno erano ignoti.
Hai sfidato i tiranni del potere, i ladri dell’oro dei popoli
per regalare il lampo di un sorriso
agli occhi rassegnati degli oppressi
con un film di “Charlot” sui muri dall'intonaco incerto,
dignità di libri e case alla loro esistenza
consapevole speranza di essere e reagire.

I padroni però non lo sono per caso,
hanno sventrato quella verde foresta
dov'era celata l'officina dei sogni,
assedio fame aerei napalm e mercenari
hanno marciato. L'imperativo:
distruggere villaggi, straccioni e la fantasia.
Ma qualche volta i miserabili sognano
e con te hanno vinto!

La gioia, sui volti delle ragazze della rivoluzione
è stato il nutrimento di generazioni
amanti di nuvole e capriole di fumo
stanchi di pensare alla libertà come ad una parola.
Cuba è stata la casa della mia anima,
dove su ogni goccia di liquido lacrimale
per gli uomini e le donne cadute,
garriscono bandiere iridescenti della loro eternità.

Quanti Kerenski hanno accerchiato
il sogno che non era concesso !

Con cento e cento colpi ancora e poi ancora cento
ed un altro proiettile in testa
hanno giustiziato il tuo corpo
la paura ha invaso i loro cervelli,
l'impotenza danzava nei loro crani
Ed è ancora così!
Non hanno ancora capito che i sogni
il pensiero la fantasia con le ali
sfuggono ai sicari di tutti i profitti del mondo,
il comandante Ernesto Che Guevara
guiderà all’infinito l’immenso esercito rosso
dei brandelli di cuori di donne
uomini bambine e bambini
che doneranno una scheggia di muro
della più grande città illuminata dal sole.
Hasta la victoria siempre!

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