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1 maggio 2017

Innocenza – Wislawa Szymborska

Verano - Omar Ortiz

Innocenza – Wislawa Szymborska

Concepita su un materasso di capelli umani.
Gerda. Erika. Forse Margarete.
Non sa. Davvero non sa nulla.
Questo genere di notizie non è adatto
a essere trasmesso o ricevuto.
Le Erinni greche sono troppo giuste.
La loro esagerazione da pennuti oggi ci irriterebbe.

Irma. Brigitta. Forse Frederike.
Ha ventidue anni o poco più.
Conosce le tre lingue straniere necessarie nei viaggi.
La ditta in cui lavora consiglia per l’esportazione
i migliori materassi solo in fibre sintetiche.
L’esportazione avvicina i popoli.

Berta. Ulrike. Forse Hildegard.
Bella no, ma alta e sottile.
Guance, collo, seni, cosce, ventre
ora in pieno rigoglio e nello splendore del nuovo.
Gioiosamente scalza sulle spiagge d’Europa
scioglie i capelli chiari, lunghi fino alle ginocchia.

Sconsiglio di tagliarli – le ha detto il parrucchiere –
tagliati, non ricresceranno mai più tanto rigogliosi.
Mi creda.
È una cosa sperimentata
tausend – und tausendmal

da Wislawa Szymborska, Elogio dei sogni, a cura di Pietro Marchesani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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