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24 agosto 2014

Contrasti - Raccolta poetica di Claudia Formiconi

 

Claudia Formiconi
Contrasti
Prefazione di Grazia Fresu
Collana di Poesia Il Liocorno
Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 2013 € 8,00


La foto della copertina è di Luca Caserta

Trentotto perle da contemplare in tutto il loro splendore di riflessi multicolori con decisa prevalenza del rosso passione.
Sono gioielli senza tempo! 
Nel loro dispiegarsi, i versi di Claudia Formiconi, consegnano al lettore momenti densi di sensazioni, lo inducono a danzare su davanzali di finestre sospese, nello spazio. Ogni pagina è paragonabile ad una stanza dell’intimo dove, tra riverberi di mille sfumature di rosso, è possibile incontrare qualunque protagonista, sia esso storicamente vero, oppure immagine riflessa dell’io lettore stimolato dalla sapienza creativa di Claudia. Da quelle finestre si osserva lo scorrere, talvolta lento, poi impetuoso, del fiume tempo senza alcun riferimento spaziotemporale. Tutto può essere riconducibile a un vissuto personale in quanto sono assenti elementi storici e geografici, ogni verso si pone al di fuori della dimensione del tempo, ed ogni pensiero traccia decisi segnali del trambusto interiore della brava poetessa, a cominciare dai titoli di alcuni componimenti: Dolce inganno, Ghiaccio bollente, Inquietudine, Strappo, ecc.
Nell’immaginario viaggio, tra i chiaroscuri dell’interiorità,
(... cirri di luce nembi d’ombre / strappati dal magico libro / della mia esistenza.) trova spazio qualunque luogo e qualunque momento del meraviglioso universo femminile: bellezza, forza, passione, erotismo, mistero, conflitti, complicità, dedizione, l’esigenza di volare sempre oltre!
“Disegno la mappa del mio essere, / sangue pelle si fanno respiro / sentiero di luce siderale...”
Sono versi scarni e immediati eppure densi di emozioni meravigliose che arrivano fin dentro le asperità dell’anima, lì dove si avverte l’impeto di forzare i sogni per trovarne la sorgente.
“... Percorrerai i miei recessi sfiorandoli appena / le tue orme leggere / sorvoleranno la terra del desiderio ancestrale. / L’intima sfera di me bacerà le tue ciglia / tra il delicato disegno del corpo / e il soffio eterno dell’anima.”
I contrasti di Claudia sono evidenti e, al tempo stesso, è forte la sensazione di un intimo profondo, custodito con meticolosità, del quale si lascia intravedere, attraverso feritoie aleatorie, solo alcuni aspetti di una personalità complessa e tormentata. 
“Il mio piede varcherà la soglia sconosciuta / percorrerà lieve, torrenti secolari. (...) Inciamperà e riprenderà il cammino / le correnti lo guideranno....”
Nell’ideale viaggio nel giardino delle meravigliose tempeste dei sensi si percepiscono gli echi di Cleopatra o Isabella Morra, mentre cantano l’amore e la passione sterminata, la loro continua ricerca delle ali necessarie per farli librare.
“Rami di mughetti per cavigliere / ghirlande di biancospino per i miei fianchi. / Come edera mi avvinco al sogno. / Vivo / nell’incertezza del domani.”
Potrebbe essere Cleopatra mentre offre i suoi polsi dalle azzurre vene ai suoi amanti, ipotesi di vette mai raggiunte;
“...dolce fluttuare di sangue / s’addensa il respiro nel grembo / che genera l’essere. / Estatico movimento / brandelli di pelle come foglia viva...”
No sono versi equiparabili ai i sospiri di Isabella Morra che non riesce a spiccare il volo dalle vette di Valsinni, sua eterna prigione? Risaltano i contrasti, talvolta insopportabili, tra le costrizioni di invisibili sbarre e la voglia di sprigionare il proprio essere per farlo volare tra le stelle.
“Conchiglia perfetta / indecifrata / sostanza complessa nel tuo scrigno / della mia speculare forma trattenuta”.
Non secondaria è l’evidente carnalità disegnata da versi dalla grande carica erotica con i quali il corpo lo si collega con tutti gli elementi della natura: mare, vento, terra, uomo, donna. Di quel mondo dove il sesso, la carnalità, l’essere donna (e uomo) sono parte essenziale e dove la passione diventa un giardino meraviglioso. 
“Cercami / tra gli spazi infiniti della mente / Chiamami / tra fasci di luce intervallati / Guardami / quando la luce del giorno s’arresta / Amami / tra spini candidi a primavera / Prendimi / di notte / tra le pieghe corrotte di complici lenzuola”.
Contrasti forti, talvolta insopportabili e per addolcirli è necessario ricorrere alla forza del proprio essere, mutuare la realtà con le sterminate praterie dei sogni, luoghi necessari per far decantare l’immensa energia del fuoco vitale.
“....fuoco di sangue nel petto / le nari avidamente s’inebriano / nella giostra dei sensi / rapiscono il dolce sentire / si nutrono del respiro / come vertigine / affonda l’antico. / ....Il canto precede l’incanto / è il respiro di Venere / è l’opera prima / da cui / tutto ebbe inizio”.
Come negli scenari fantastici delle mille e una notte, nei canti di Claudia Formiconi, vi sono elementi simbolici connotativi: scrigni, melograni, bacche rosse, frutti dolci, rovi, spine... 
“bacche rosse cingeranno il mio corpo // chi inanellerà i miei capelli con rovi dimore?”.
Trentotto canti trasudanti passione, nel lato senso della parola, che si leggono rapidamente, che bisogna rileggere e assimilare lentamente. Alla fine del processo, quando i versi diventano parte di noi stessi, si avverte una nota di spossatezza leggera che svanisce dopo le ultime due meravigliose perle, Oriente e Piacere.
“... / Scimitarre lucenti / vibrate delizie / scolpite col fuoco / il fiore /delle mille e una notte”.
Lo straordinario riferimento al crocevia di miti orientali è il preludio al trentottesimo sigillo che apre al desiderio irrefrenabile di avere tra le mani il secondo lavoro di Claudia per continuare a leggere del suo sentire del suo farsi idea e sogno.
“Scivolo in te / il respiro s’arresta, / profondo / l’ansimo mi prende, / tronfio / blasfemo. / Mi strappi capelli / mi laceri l’anima, / velluto la tua bocca / come marchio di fuoco / sublima / l’infamia del nostro piacere”.



Claudia Formiconi è nata a Roma.
Ha collaborato con Il nuovo Giornale dei poeti. Ha lavorato in Rai. Scrive su Silarus, Alla Bottega ed altre riviste letterarie. Attualmente collabora con la testata giornalistica online L’ideale come critica artistico-letteraria e dove cura una sua rubrica “Introspezioni” che tratta di poesia.
Da anni collabora con alcune gallerie d’arte di Roma.
Ha curato la “Bibliografia” di Rudy De Cadaval, edita dalla Kronos Europea.
Contrasti è la sua prima raccolta di versi.
 
Enzo Montano

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