18 gennaio 2015

Memoriale - Ray McNiece

foto: Giampiero Corelli, da vanityfair.it

Memoriale - Ray McNiece
                                                 per Jessica Krozca

La guerra è solo una parola
lontana da questi suburbi,
ma non per lei. Eroi,
ecco qui un monumento per
la squadra di ricerca della Dow Chemical,
tute da laboratorio macchiate di gas nervino,
generali del Pentagono, decorazioni arancioni
della guerra del Vietnam appuntate sul petto.
Non una fredda statua con stampo di metallo
per placare gli uomini che non possono vedere
le facce riflesse su quel muro nero –
solo una semplice ragazza sgraziata
nata sotto un cavolo
bruciacchiata dalla nuvola arrugginita
spruzzata sopra i sogni ad occhi aperti di suo padre
sogni di casa e incubi di ondata
su ondata di ragazzi con pigiami neri
che ballano sul filo spinato
al suono di una banda di pistole M-16.
Lei si è contorta in quel modo
tutte le notti da allora, i neuroni
che sbagliano i colpi come il contraccolpo
della pistola chiamata Puff,
il dragone magico, in una furia,
che fa a pezzi la giungla.
Ma gli uccelli appollaiati sul suo cervello
sforacchiato possono ancora canticchiare insieme
la sigla di un dinosauro viola
in TV che lei guarda
con gli occhi incrociati, uno sguardo da mille miglia
ereditato dal suo vecchio padre
che stappava un’altra birra,
affondando nella mescolanza colorata
sullo schermo per distrarre la morte
che serve il perimetro a Khe San.
Eroi, sta tutto accadendo di nuovo
per Billy dagli occhi chiari e tutto pulito
il veterano della guerra del Golfo che si rifiutò
di prendere l’antidoto all’arma chimica
fino a che il maggiore non lo ordinò –
e il pettegolezzo diceva: sappiamo
che ce lo tireranno addosso da quando
lo vendemmo a loro per primi.
Ma alla fine Bobby non può dormire
o stare bene in forze, o mettere due
pensieri insieme sui moduli dei Veterani,
sebbene i titoli colleghino
quella pillola alla sindrome –
un anno troppo tardi per Billy suicida,
risparmiò cose plausibili al Pentagono e test
ulteriori mentre lui si aggiunge alla lista
delle perdite accettabili del foglio di computo
Stanno ancora bruciando i fuochi sotterranei in Kuwait?
Nessun monumento entusiastico può salvare
Billy, o questa Jessica ragazza schizzata
dal cadere giù per i gradini
di nuovo e rompersi il braccio
di nuovo nello stesso posto.
Nessuna esplosione di gloria che alza la bandiera
incrinò il suo bacino o scheggiò
i suoi denti in quel sorriso dai denti sporgenti.
Ecco un saluto militare, le sue braccia che gesticolano
rapidamente quando è felice,
cadono con un rumore sordo su foglie fradice.
Quante volte dovrà cadere
per i nostri eroi caduti? Ecco un testimone
che non starà là ad arrugginire.

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