Il Polittico dell'Agnello Mistico o Polittico di Gand è un'opera monumentale di Jan van Eyck e Hubert van Eyck. La tecnica utilizzata è la pittura a olio ed è datata 1426/1432
Pittura fiamminga.
La
pittura Fiamminga del XV secolo fu piena di grandi novità. L'arte
europea era dominata dagli artisti fiorentini a sud e di quelli
fiamminghi a nord. Entrambe ebbero come obiettivo una rappresentazione
più fedele della realtà.
La
pittura fiamminga rappresenta una realizzazione particolareggiata degli
ambienti e l’esaltazione della natura. Il più importante fra i pittori
fiamminghi è Jan Van Eyck, costante e attento osservatore della natura e
degli ambienti con attenzione quasi maniacale ai particolari anche più
piccoli. Con lui ha inizio una nuova tecnica di pittura: alle spalle dei
personaggi che lui ritraeva, infatti, non c'erano più i fondi oro
della pittura medievale, ma paesaggi naturali e stanze arredate in base
alla moda corrente e alle disponibilità economiche del soggetto. Eyck
nacque in Belgio nel 1390. All'età di 35 anni prestò servizio presso il
duca di Borgogna per il quale fece molti viaggi in Europa arrivando fino
al Portogallo.
A
Bruges completa l'opera del fratello "Adorazione dell'agnello mistico".
Un'opera monumentale di Jan van Eyck (e di suo fratello Hubert van
Eyck), dipinta tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di Gand, dove si
trova tutt'oggi esposto. Si tratta di un polittico apribile composto da
dodici pannelli di legno di quercia, otto dei quali sono dipinti anche
sul lato posteriore, in maniera da essere visibili quando il polittico è
chiuso. La tecnica usata è la pittura a olio. Nel dipinto si può
osservare la rappresentazione dettagliata del paesaggio. Successivamente
l’artista si dedica a ritratti di mercanti e uomini di chiesa. Jan van
Eyck è considerato l'inventore della pittura a olio.
Il Ritratto dei coniugi Arnolfini
di Jan van Eyck è un dipinto a olio su tavola datato 1434 ed è
conservato presso la National Gallery di Londra. L'opera è considerata
tra le più significative della pittura fiamminga.
I coniugi Arnolfini.
I
coniugi Arnolfini è un dipinto realizzato da Jan van Eyck, datata 1434
che ritrae il mercante lucchese Arnolfini con la moglie. Particolarità
dell’opera è che si tratta di un raro esempio di pittura diciamo così
laica che rifugge i temi a sfondo religioso e ritrae una scena
domestica. Il pittore si recò nella ricca casa degli Arnolfini a Bruges
per studiare la loro camera da letto dove li ritrasse circondati da
oggetti comuni con un significato simbolico ben preciso, sebbene al
riguardi vi siano versioni contrastanti in quanto alcuni studiosi
descrivono l’opera come una scena rappresentativa di una promessa di
matrimonio (mano destra alzata di lui, mano nella mano, promessa di
maternità di lei e presenza di testimoni). Il quadro è tra i piu' famosi
della storia dell'arte sia per la qualità della pittura a olio, sia per
la composizione amorosa dei due sposi fra i simboli della fedeltà e del
benessere. Secondo un'interpretazione, il ritratto sarebbe stato fatto
per ricordare il giorno delle nozze dei due sposi. Uno dei particolari
da notare è che rappresentata nello specchio alle spalle dei coniugi c’è
la figura dell loro testimone di nozze. L'immagine riflessa dallo
specchio ci mostra anche una porta socchiusa, dove un uomo vestito di
azzurro( lo stesso J.V. Eyck) prende per mano un altro uomo, vestito di
rosso, conducendolo alla vista dei vicini di casa. Altri particolari
fortemente simbolici sono:
- il lampadario di ottone a sei bracci con altrettante candele delle
quali solo una è accesa che pende dal soffitto è simbolo della fiamma
che alimenta l’amore della coppia;
- lo specchio rappresenta riferimenti alla fede cristiana e alla purezza della vergine;
- il cagnolino ai piedi dei due sposi chee simboleggia la fedeltà coniugale;
- gli zoccoli sul pavimento del Signor Arnolfini e le ciabatte della Signora che sono presso l'inginocchiatoio;
- le mele, una sul davanzale della finestra a sinistra e altre tre sulla cassapanca sono a simboleggiare la fertilità.
-
L’insieme degli oggetti di valore sono a simboleggiare la ricchezza
raggiunta dal commerciante che raccolto gli oggetti più preziosi che
connotavano i paesi lontani visitati nei suoi viaggi di lavoro.
Molto altro ci sarebbe da dire sull’opera e sulla pittura fiamminga, ma se si continuasse, non sarebbe più una pillola.
Tatiana Laganà
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