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12 febbraio 2015

Arrivo (per Nicola) - Enzo Montano

Caspar David Friedrich - Viaggiatore sopra il mare di nebbia - 1818

Arrivo - Enzo Montano
                                      per Nicola


Ma cosa questa coltre di fuliggine? Il fuoco è spento!
Eppure la tocco avvolge asfissia opprime. Mi consuma!
Aprire, devo aprire la finestra, ho bisogno d’aria devo respirare!
Quella mosca gigante perchè mi insegue? Che terribile mostro!
Quell’ombra è un uomo che si nasconde in casa mia. Ha un coltello!
Devo urlare il mio pericolo al mondo. Ho paura!
Si sovrappongono ricordi e desideri, si annullano le distanze.
ll passato si confonde col presente e tutto sembra vissuto o divenire.
No, lei è qui, è vera, è la mia bimba con la luce negli occhi.
Mi regala attimi di pace dolce. Questi sono i miei ultimi!
C’è anche la signora bionda e gentile. Rassicura la sua voce!
Chi sono questi uomini sotto casa. Cosa vogliono?
Forse sono venuti a prendermi. È l’ora!

Non riconosco questi luoghi e le persone in bianco.
Voglio la mia casa e la mia vita. Perché fugge?
Chiedo solo la mia solitudine. Mi basta!
Questo tunnel buio che sprofonda sembra non finire mai.
Non riesco a frenare la caduta, le braccia non si muovono.
Il dolore lancinante nelle viscere è il mio?

Quello che soffre nella fredda sala è il mio doppio o sono io?
Non capisco questa dimensione nuova e non mi piace.
Non riconosco questi giorni e questo luogo.
Qui nulla mi appartiene, dove le mie consuetudini?
Odo parole sottovoce suoni ed echi rarefatti,
mentre tutto sembra lentamente allontanarsi.
Vorrei poter fuggire anch’io ma sono legato.

Allora devo andare in altro modo, serve leggerezza
e forza del pensiero: mi abbandono al nulla. Ecco funziona.
Mi sollevo etereo verso l’orizzonte verticale
finalmente vedo le mie colline e la mia casa
raggiungo forse la pace e finalmente i miei ricordi,
vicino sento il mio definitivo arrivo!

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