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1 febbraio 2015

E si informava sulla qualità - Costantino Kavafis

E s’informava sulla qualità – Costantino Kavafis

Aveva, in quell’ufficio
un posto trascurabile, pagato male
(circa otto lire il mese; con gli incerti).
Uscì, finito quel lavoro squallido
che lo teneva tutto il giorno chino.
Uscì: le sette. Camminava, adagio,
bighellonava per la strada. – Bello,
e interessante: egli appariva giunto
alla resa dei sensi più matura.
Ventinove anni aveva finito il mese prima.

Bighellonava per la strada, in quelle
viuzze miserabili che portavano a casa.

Ma passando dinanzi a un bugigattolo
pieno di cianfrusaglie dozzinali
per operai, di basso costo, vide
lì dentro un viso, vide una figura
che lo spinsero forte a entrare. Ecco: voleva
vedere fazzoletti colorati.

E si informava della qualità dei fazzoletti
e del prezzo; con voce soffocata
e quasi spenta per il desiderio.
E così, le risposte:
assorte, a voce bassa,
con un consentimento tacito.

Parlavano, parlavano dell’affare – ma uno
era lo scopo: un incontro di mani
là, sopra i fazzoletti; uno sfiorare
dei visi, delle labbra, come a caso,
tatto di membra, un attimo.

Furtivamente, rapidamente. Perché il padrone
non s’avvedesse, immobile in fondo al magazzino.

Trad. Filippo Maria Pontani

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