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7 marzo 2015

Ghiannis Ritsos - Agamennone - Oggi capisco l’ira di Achille

Judith by Valintin Boulagne

Ghiannis Ritsos - Agamennone - Oggi capisco l’ira di Achille
 
Oggi capisco l’ira di Achille; – non era affatto rivalità nei miei confronti –
era stanchezza, una stanchezza che presagiva e pareggiava la vittoria
con la sconfitta,
la vita con la morte. Lui solo giù sulla spiaggia,
in compagnia del cane nero che inspiegabilmente gli si era
incollato dietro
una notte d’autunno con una grande luna (così dicevano).
Forse aveva bisogno di questa presenza muta
che non chiede, non nega, ma che ha fede e approva sempre
con uno scodinzolío, con un battito delle ciglia
o a volte posando riconoscente il muso
sui sandali del padrone, aspettando con la stessa felicità
una carezza o un calcio; e altre volte ansimando, non per la corsa,
ma per devozione, con la lingua rossa penzoloni
come se tenesse tra i denti un pezzo di anima insanguinato
e volesse donarlo. Una simile devozione sconfinata, immagino,
può salvare un uomo o anche un dio. –

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