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1 giugno 2015

Rinvio - Fernando Pessoa

Sebastiano Ricci - Ercole e Onfale
Rinvio - Fernando Pessoa

Dopodomani, si, solo dopodomani…
Passerò tutto domani a pensare a dopodomani,
E così sarà possibile; ma oggi no…
No, oggi niente; oggi non posso.
La persistenza confusa della mia soggettività oggettiva,
Il sonno della mia vita reale, intercalato,
La stanchezza anticipata e infinita,
Una stanchezza di mondi per prendere un tram…
Questa specie d’anima…
Solo dopodomani…
Oggi voglio prepararmi,
Voglio prepararmi per poi domani pensare al giorno dopo…
È quello il giorno decisivo.
Ho già un piano tracciato; ma no, oggi non faccio piani…
Domani sarà una giornata di piani.
Domani mi siederò alla scrivania per conquistare il mondo;
Ma conquisterò il mondo solo dopodomani…
Ho voglia di piangere,
Ho voglia di piangere molto all’improvviso, da dentro…
No, non domandate nient’altro, è un segreto, non lo dico.
Solo dopodomani…
Quand’ero bambino il circo della domenica mi divertiva
tutta la settimana.
Oggi mi diverte soltanto il circo della domenica di tutta
la settimana della mia inffanzia…
Dopodomani sarò un altro,
La mia vita trionferà,
Tutte le mie reali qualità d’intelligente, colto e pratico
Saranno convocate da un editto…
Ma da un editto di domani…
Oggi voglio dormire, lo redigerò domani…
Per oggi, qual è lo spettacolo che mi farebbe rivivere
l’inanzia?
Anche per comprare i biglietti domani,
Tanto va bene per dopodomani lo spettacolo…
Prima no…
Dopodomani assumerò l’atteggiamento pubblico che
domani studierò.
Dopodomani sarò finalmente ciò che oggi non potrò mai
essere.
Ma solo dopodomani…
Ho sonno come il freddo di un cane randagio.
Ho molto sonno.
Domani ti dirò le parole, o dopodomani…
Si, forse solo dopodomani…

L’avvenire…
Si, l’avvenire…

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