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26 giugno 2017

I predoni – Grazia Fresu

I predoni – Grazia Fresu

I passaggi a Nord Ovest
le vetrate di antiche cattedrali
tutti i segnali tolti dal cammino
le icone le ballate un fischio
che precorre nella notte
un guardiano sagace,
se misuro questo
nel saccheggio di tante cose amate
l’umano sbianca corre
si consuma cerca tra le gelate
orli di spuma e mari tristi
senza reti e vele,
cerca legioni d’angeli smarriti
soffocando nei miti la ragione,
si spoglia dentro il tempio dell’oblio,
poi lungo il fiume delle sue abluzioni
chiede una veste un pane un’emozione.
Gli anelli di Saturno, il primo sole
che tinge l’acqua di un brivido sanguigno,
tutti i libri bruciati, mi commuove il canto
che sotterra le illusioni,
lo vorrei allacciato alla speranza
alla saggezza dei discorsi buoni.
L’acquario coi delfini imprigionati
che giocano al capriccio di una sfera,
sette spade nel petto conficcate
il silenzio di mille capinere,
ascolto tremo guardo mi stupisco
di quanti segni s’aprano invano,
nessuno vede nessuno capisce
che i predoni hanno invaso l’altopiano.

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