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29 giugno 2017

Lontananze - Enzo Montano



Lontananze - Enzo Montano

Nelle lontane notti di nebbia il ciclostile disegnava sogni:
volantini trasudanti inchiostro sonno e città del sole
quasi fossero mappe per fantastiche isole introvabili.
Il teorema di Pitagora da poco conquistato
ci regalò la titolarità dell’universo sterminato
i muri urlavano colori di passione e lotta, il rosso dominava,
ogni sorriso rivolto alla luna sempre più vicina.
I compagni nelle piazze erano folle festanti
gli sguardi carpivano orizzonti dal solstizio
i fratelli Cervi manifestavano con noi, erano vivi!
La gioia era stupire con la voglia di volare tra le stelle
fiducia sterminata, diffusione del giornale nelle strade
rose alle ragazze e pizza regalata agli occhi di una bambina triste;
poi a passeggio nel freddo ora piacevole
tra eleganti signore alle vetrine irraggiungibili,
parentesi fugaci erano gli sguardi di bellissime commesse.

Il Manifesto, l’Unità, Volontè e i Quaderni Piacentini
giorni tra credi sterminati passione amore e dubbi a iosa,
notti di parole su cristianesimo e comunismo
Don Milani Gramsci Marx l’assalto al cielo era imminente...
l’improvviso stop del bus per Mariano ucciso dai fascisti,
il cuore in gola e il sapore amaro dei perché
infranse il vetro!

L’abbonamento al Regio per i balletti
le gambe delle giovani violiniste bulgare
I pomeriggi in bus per osservare la città
la Steccata, Garibaldi, il fiume , le ragazze in bicicletta
scandivano giornate interminabili e...
Patrizia, sempre più bella, ogni giorno in via Cavour, Battistero e Corso Corsi…

I miei pensieri erano a colori
ero un ragazzo in cerca della luna
…. e la cerco ancora!

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