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15 giugno 2017

Johnny - Hugh Auden

opera di Andrew Wyeth
Johnny - Hugh Auden

Oh, la valle in estate dove io e il mio John
lungo il profondo fiume andavamo su e giù
mentre i fiori nell'erba e gli uccelli nell'aria
ragionavano dolci del reciproco amore,
e io sulla sua spalla dicevo: "Su, giochiamo":
ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh, il venerdì ricordo, era sotto Natale,
quando noi due andammo a quel ballo benefico,
così liscia la pista e chiassosa l'orchestra,
e Johnny così bello che ero così fiera;
"Stringimi forte, Johnny, balliamo fino all'alba":
ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Scorderò mai la sera nel palco al gran galà
quando pioveva musica da ogni ugola stupenda?
Pendevano abbaglianti le perle e i diamanti
da ogni abito di seta argentata o dorata:
"Oh, Johnny, mi sento in cielo" io dissi in un bisbiglio:
ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh sì, ma era bello come un giardino in fiore,
alto e slanciato come la grande Torre Eiffel,
quando si spense il valzer sull'ampia promenade
oh, quel sorriso e gli occhi mi andaron dritti al cuore;
"Oh, caro Johnny, sposami, ti amerò e obbedirò":
Ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh, questa notte, Johnny, io ti ho sognato, amore,
su un braccio avevi il sole e sull'altro la luna,
tutto azzurro era il mare ed era verde l'erba,
ogni stella agitava un tamburello tondo;
io ero in un abisso giù a diecimila miglia:
ma tu con un cipiglio di tuono te ne andavi.

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