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18 giugno 2017

Ugo Foscolo - Alla Bellezza

Sandro Botticelli - Simonetta Cattaneo Vespucci, dettaglio

Ugo Foscolo - Alla Bellezza

O tu, cui dolce imperio
Su i cor natura diede,
Bionda beltà, cui servono
Tenero Amore e Fede,

De' versi miei spontanei
Accetta ingenuo dono,
Se a te i miei versi piacciono
Anch'io poeta or sono.

D'un tuo sorriso roseo
Irraggia i canti miei,
Che i tuoi sorrisi beano
Fin su l'Olimpo i Dei.

Tu di leggiadra vergine
Splendi negli occhi vaghi,
Donde con dardi amabili
Soavemente impiaghi;

E tu sul labbro armonico,
O Dea, vi stai scolpita,
Che mentre accenti modula
A sospirare invita.

Ancelle tue ti sieguono
Le linde Grazie, e stanno
Tutte su un braccio latteo
Con cui tu tessi inganno:

Inganno tessi; e all'anima
D'un giovanetto amante
Rendi più dolce e tenero
Il vezzo più incostante.

Ma, o bionda Dea, se furono
A te miei spirti avvinti,
Se i miei versi cantarono
Da' tuoi color dipinti;

Pietà d'un Vate: al misero
Gli arde fanciulla il seno;
Fa' ch'ella sia più stabile,
O men vezzosa almeno.

Vola ne' dì purpurei
Il garzoncel di Flora;
Vieni, ella dice, o Zefiro,
In braccio a chi t'adora;

Vieni... Ma sordo e celere
Ei fugge, e non l'ascolta;
Quando a lui piace è libero,
E la catena ha sciolta.

Ahi che pur scioglie il laccio
Questa tirannà mia;
Ama: ma impune fuggesi
D'amor s'ella il desia.

Lasso! ch'io pur desidero
Fuggir da' lacci suoi,
Ma tu, beltade amabile,
Tu consentir non vuoi.

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