opera di Rob Hefferan
Vento di notturno – Federico Garcia Lorca
Ho
tanta paura
delle foglie morte,
paura dei prati
pieni di rugiada.
mi sto addormentando;
se tu non mi svegli,
lascerò al tuo fianco il mio cuore freddo.
delle foglie morte,
paura dei prati
pieni di rugiada.
mi sto addormentando;
se tu non mi svegli,
lascerò al tuo fianco il mio cuore freddo.
Che
cos’è che suona
da
lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!
Ti
misi collane
con gemme d’aurora.
Perché mi abbandoni
su questo sentiero?
E se vai lontano,
piangerà il mio passero
e la verde vigna
non darà il suo vino.
con gemme d’aurora.
Perché mi abbandoni
su questo sentiero?
E se vai lontano,
piangerà il mio passero
e la verde vigna
non darà il suo vino.
Che
cos’è che suona
da
lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!
Tu
non saprai mai,
o sfinge di neve,
quanto io davvero
o sfinge di neve,
quanto io davvero
possa
averti amato
In
quelle mattine
quando
piove tanto
e sul ramo secco
si frantuma il nido.
e sul ramo secco
si frantuma il nido.
Che
cosa suona
Che
cos’è che suona
da
lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!
Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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