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2 agosto 2017

Libri – Enzo Montano

foto di Dariusz Klimczak

Libri – Enzo Montano

Apri la copertina e parla la magia:
fruscio di pagine e voci
dei compagni di ogni giorno.
Ti immergi nelle storie e fuggi
oltre la continuità degli orizzonti,
ti fermi negli angoli illuminati dal sole
disegnati da nuvole di spazi bianchi
che giocano tra i caratteri e le righe
o tra una parola e un’altra.
Entri nelle pagine e comincia
il meraviglioso valzer con la Fantasia
al suono delle pagine sfogliate,
fino all’approdo del tuo magico vascello
in meravigliosi porti di città mutevoli.

Cammini tra le pagine e gli intrecci,
finché il tuoi calpestio si ode
sul lastricato di una via di Mosca
proprio quando Annuska ha già versato l’olio,
o quando Margherita  con i suoi fiori gialli
aspetta il Maestro che preferisce quelli rossi.
Veloce poi ti infili in una bettola di Pietroburgo
dove  Marmeladov sempre ubriaco
non ha una sola via di fuga;
oppure sei rapito incredulo
da cento cavalieri neri senza meta
nel cielo di un aranceto della Spagna.

Tra le forme delle consonanti
Luci e specchi illuminano
la sala di una stazione ferroviaria,
dove in una notte d’inverno
arriva trafelato un misterioso viaggiatore
che vorresti accompagnare fino alla meta;
o magari incontri Aureliano malconcio
tra i monti non lontano da Macondo,
in ritirata dopo l’ennesima sconfitta.

File di aggettivi e sostantivi
che narrano storie sogni e patimenti,
raccontano di luoghi incantati
e di compagni straordinari che mai andranno via
nonostante lo sgranare di giorni e di stagioni.

Emma è sempre lì in lotta con l’esistenza,
le convenienze, le costrizioni e le banalità,
come Margherita prova a volare via
ma viene processata e condannata
sul rogo inesauribile dell’ipocrisia
come tutte le altre streghe incontrate
lungo le intricate vie dalla Storia.
Altrove lo spregiudicato Bel Ami nutre Parigi
come Teresa o Manon e come milioni di invisibili.
Se hai il cuore leggero incontri anche Nakata
dall’ombra rarefatta e dolcissimo
mentre con sussiego parla ai gatti
e ti insegna come capire la semplicità.

Alla fine, dopo l’ultima pagina,
osservi una volta ancora l’ultimo punto
senti ancora una volta il profumo delle parole scritte
e hai già nostalgia dei luoghi e degli amici
che rimarranno ad aspettarti nelle pagine
aleatori eppure abbacinati come l’alba rosa,
effimeri e pur anche più reali del vero
che saranno sempre lì dove sei tu
e nelle giornate fredde e brevi
e nei lunghi meriggi delle roventi estati.

Quando chiudi la quarta di copertina
è con tristezza che raccogli le briciole
dalla strada che si allunga e di una storia che finisce.

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