Joachim Beuckalaer - Cristo nella casa di Marta e Maria
Elegia dei maiali – Achille Campanile.
da Cantilena all'angolo della strada
E cominciate
a scendere anche voi, grassi maiali. Dagli allegri cortili di montagna, che
amavate, su carretti che sembrano quelli dei monatti, irti di zampette
all'aria, carichi dei vostri rosei pancioni sparati, e tremuli di pappagorge
coniche e di codini a spirale, arrivate lentamente in città e prendete posto
alle porte delle norcinerie.
Vi
aspettavamo.
Come siete
pallidi, disfatti e tragici. Al paragone son nulla le testoline di vitello,
appese come sanguinosi trofei nella crudele foresta cittadina, che pure sono
così pallide, tristi e infantili, e che sembra si sieno addormentate dopo un
lunghissimo pianto.
Il fatto è
che non eravate nati per la tragedia. Nel giorno supremo le vostre grida furono
disperate. Trovaste accenti che avrebbero intenerito un macigno; piangeste come
nessuna creatura al mondo sa piangere, allorché vedeste balenare un affilato
coltello e un oscuro presagio vi avvertì che l'ultima ora vostra era suonata.
Ma non foste ascoltati. I cuori dei carnefici non s'intenerirono. E nella vostra
morte non ci fu stile, non ci fu un momento di grandezza. Vi abbandonaste
indecentemente alla paura e avreste fatto qualsiasi viltà pur di salvare la
pancia. Invano. Questo per voi proprio non ci voleva. Questo non ve lo
aspettavate. Eravate i meno adatti alla fine violenta.
Ben vi sta,
o maiali. La vita fu per voi troppo facile e comoda e non vi mancò nulla; non
pensaste che a mangiare, bere e dormire.
E dunque
statevene lì, sconciamente inchiodati alle porte delle norcinerie. Forse era
scritto nel libro del vostro destino, di fare questa misera fine in salsicce,
salami, prosciutti, sfrizzoli e vesciche di strutto. E le vostre anime scendano
nel più profondo dell'Inferno.
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