Joachim Beuckelaer - Fruttivendola
da
Afrodita – Isabel Allende
(Dalla terra con amore)
La statua del dio Priapo, figlio di Afrodite, si erigeva – letteralmente
– in tutti gli orti e giardini come custode della fertilità e dell’agricoltura
e come guardiano contro i ladri. Spesso la rappresentazione della divinità si
riduceva, o meglio si ampliava, in forma di energico fallo, chiamato olishokolice.
Oggi pochi possono permettersi il lusso di coltivare i propri ortaggi e non c’è
più né spirito né spazio per un dio scandaloso nel giardino; ma ancora adesso,
tra le ceneri della memoria collettiva, il successo dei raccolti continua a
essere intimamente legato all’erotismo e alla fertilità degli esseri umani. Il
culto si è perso nella storia, eppure in certi villaggi mediterranei gli uomini
portano ancora al collo amuleti fallici per preservarsi dal malocchio.
Il sapore, le proprietà nutritive e il potere afrodisiaco delle verdure
sono in stretta relazione con la loro freschezza. (Non posso dire che anche
l’attrazione sessuale nelle persone dipenda dalla loro freschezza, perché
sarebbe una metafora offensiva: in questo fine secolo si dà per scontato che
dobbiamo essere sensuali a tutte le età, un imperativo ossessivo, come direbbe
mia madre.) Per tornare alle verdure, l’ideale è sradicarle da terra e correre
con loro in direzione della pentola, ma per la maggior parte di noi creature
urbane tutto ciò è impossibile. La tendenza moderna è acquistare in abbondanza
e conservare i prodotti deperibili pigiati in frigorifero, metodo
giustificabile quando il problema è sfamare una famiglia.
Ma non dimentichiamo che, se sei interessato alla cucina erotica,
probabilmente ti sei già liberato dei bambini, non hai ancora nonni a tuo
carico e disponi di una certa pace dello spirito per crogiolarti con gli
ingredienti. Nessuna mamma italiana userebbe una zucchina avvizzita o un
pomodoro grinzoso, cosa direbbero i vicini…
il nostro suggerimento è di imitare queste infaticabili matrone se si
ha a che fare con ricette afrodisiache, compra la verdura fresca al mercato,
sceglila con cura perché sia matura al punto giusto e, se non trovi quello che
cerchi, non cadere alla tentazione di rimpiazzarlo con il succedaneo in
vasetto, è più prudente modificare il menu.
Nei giochi culinari ed erotici, per ovvie ragioni, si preferiscono le
forme falliche e rotonde come le carote e le pesche, le consistenze polpose e
umide come i pomodori e gli avocado, i colori sensuali della pelle e delle
cavità intime – melagrane e fragole – e gli aromi persistenti, come il mango e
l’aglio. Molti ortaggi usati e strausati nella letteratura erotica devono la
loro reputazione di afrodisiaci al loro solo aspetto. Ho letto almeno una
dozzina di raccconti di collegiali e novizie intente a peccare con i cetrioli…
Mi stupisco che non siano stati messi all’indice da un decreto religioso,
misura preventiva che i sultani arabi adottavano nei loro harem.Agli uomini non
piace che si facciano i confronti. Altri ortaggi ricordano invece forme
femminili, come seni e natiche. Nessun maggiorenne che abbia tenuto sul palmo
della mano un pomodoro fresco e lo abbia morsicato, iempiendosi la bocca mentre
il succo scorreva sul mento e sul collo, può essere sfuggito alla tentazione di
fare un paragone con altri piaceri orali. Il nostro artista, Robert Shekter, è
un vegetariano di quelli irriducibili, ma almeno non è animato da rigore
puritano. Robert tratta le verdure con la stessa appassionata devozione che
altri dedicano alle ostriche. L’ho visto mordere un’umile carota con la
lascivia propria della golosità fatta persona e so che al momento del bisogno,
quando lo va a trovare Annette, la donna dei suoi sogni erotici, prepara con le
sue mani un’autentica raratuille francese, una delle ricette vegetariane
più stimolanti del repertorio culinario universale.
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