Eugene Delacroix – La Libertà che guida il popolo, 1830, olio su tela, 260x325.Louvre, Parigi
Il popolo ancora – Enzo Montano
(La
Libertà che guida il popolo di Delacroix)
Scrivete a quei che
verranno, e che soli saranno degni d’udirvi,
e forti da vendicarvi.
Perseguitate con la verità i vostri persecutori.
Ugo Foscolo – da Ultime lettere di Jacopo Ortis
Libertà,
conduci
il popolo fuori dall’ignoto,
la
storia racconta di re, principi e regine,
di
guerre di potere, di dominio e di occupazioni;
ma dove
il popolo? Solo massa informe e amorfa.
Libertà.
Bella
Libertà.
Meravigliosa
Libertà.
Il
popolo ti ha seguito ed è protagonista
scrive
la sua storia per le vie e sulle barricate
nel
millesettecentottantanove, assieme a te.
Poi
arrivarono l’ottocento e il novecento
il
popolo protagonista alle tue spalle,
tu
fulgida avanguardia con saperi e armi
a
smantellare un ordine impossibile
e tutto
sembra possibile, raggiungibile.
Libertà,
ti
guardo adesso: retorica, ritualità e,
diremmo
oggi, un tantino populista;
guardati
intorno mia cara Libertà,
voltati,
vedrai il vuoto dietro di te.
Libertà.
Colorata
Libertà.
Sei
rimasta sola a sventolare la bandiera.
Sono
quasi estinti gli operai, e i giovani
rivoluzionari
da tastiera, sono gladiatori virtuali,
la
borghesia insegue i profitti senza produzione,
gli
intellettuali si prostrano al potere di ogni colore.
Libertà,
bellissima condottiera impavida,
sola e
rinnegata, nei muri costruiti contro gli ultimi,
nei
barconi sul Mediterraneo e nelle coscienze appisolate.
Libertà,
“Signorina
Fantasia, Signora Libertà”
ti amo
come sempre perché non ti arrendi mai.
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