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14 aprile 2018

Bell’occidente - Pierre Reverdy

Bell’occidente - Pierre Reverdy

Tra il dorso del libro e i fogli del vento
S'apre l'antro limpido
Ove ribolle la schiuma
Quando le rocce serrano i denti
Sulla lingua di sabbia
i ranghi di bianchi fiocchi si abbattono
Sguardi falsi fuggono lungo la nave
e fino all'orizzonte
E cessa ogni altro movimento
Là come altrove si regge la volta della stella d'oro
Senza l'aiuto di colonne o di catene
Ma i giorni sono un po' più lunghi
Irradiati di blu come il sangue delle vene
Più lontano si prende un'altra direzione ancora
Ma sempre gli stessi ritornano
Verso la singolare collina
Dove il sentiero serpeggia salendo
Fino alla roccia sanguinante su cui la luce perisce
Nei mattatoi del ponente

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