Vincent van Gogh - Le Soleil
È dall’infanzia che cerco – Nizar quabbani
È
dall’infanzia che cerco
di
raffigurare il mio paese.
Ho
disegnato case
ho
disegnato tetti
ho
disegnato volti.
E
minareti dorati ho disegnato
e
strade deserte
dove
sdraiarsi per lenire la stanchezza.
Ho
disegnato una terra chiamata metafora,
la
terra degli arabi.
È
dall’infanzia che cerco di disegnare una terra
che mi
tratti con gentilezza
se
infrango il vetro della luna
e mi
ringrazi se scrivo versi d’amore
e se
inseguo l’amore mi lasci fare
come un
uccello, sugli alberi.
Cerco
di disegnare una terra
nella
quale gli uomini ridano … e piangano come gli altri uomini.
Cerco
di liberarmi dai miei modi di dire
e
dalla maledizione del soggetto e del
complemento oggetto,
di
scrollarmi la polvere dalle spalle
di
lavarmi il viso con acqua piovana.
Cerco
con l’autorità della sabbia di abbandonare il campo …
Addio
Quraish
Addio
Kulayb
Addio
Mudar .
Cerco
di disegnare una terra
con un
parlamento di gelsomini
con un
popolo schiavo del gelsomino
le cui
colombe si addormentino sul mio capo
i cui
minareti piangano nei miei occhi.
Cerco
di disegnare una terra
che sia
amica della mia poesia
e non
si intrometta tra me i miei pensieri
nella
quale non marcino gli eserciti
sulla
mia fronte.
Cerco
di disegnare una terra
che mi
ricompensi se brucio i miei abiti
e mi
perdoni
se
straripa il fiume della mia follia.
Cerco
di disegnare una città dell’amore
priva
di vincoli
dove le
donne non vengano immolate
e il
loro corpo addomesticato.
Ho
viaggiato a sud
ho
viaggiato a nord
ma
inutilmente.
Il caffè
di tutti i locali ha lo stesso aroma
tutte
le donne quando si spogliano
hanno
lo stesso profumo.
Tutti
gli uomini della tribù non masticano il cibo
ma
inghiottono le donne
in un
solo boccone.
Ho
cercato sin dall’inizio
di non
somigliare ad alcuno.
Ho
sempre respinto i discorsi in scatola
e
rifiutato qualsiasi idolo.
Ho
tentato di bruciare tutte le parole di cui mi sono rivestito:
a volte
le poesie sono una tomba
e le
lingue un sudario.
Ho
disegnato l’emorragia dei bar
ho
disegnato la tosse delle città
e ho
preso appuntamento con l’ultima donna
e
tuttavia … sono arrivato a tempo scaduto.
Cerco
di disegnare una terra
dove il
mio letto sia solido
e
solida la mia testa
perché
possa dalle navi avvistare la costa.
Ma loro
… mi hanno requisito la scatola dei colori
e non
mi permettono
di
raffigurare il volto del mio paese.
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