opera di Fabian Perez
Maria do Rosário Pedreira - È sempre stato
così incerto
È
sempre stato così incerto il cammino fino a te:
tanti
mesi di pietre e di spine, di
cattivi
presagi, di rami che graffiavano la
carne
come tridenti, di voci che mi
dicevano
che non valeva la pena continuare, che
il tuo
sguardo era già una menzogna; e il mio
cuore
sempre così sordo a tutto questo,
sempre
a gridare qualcos’altro più alto affinché
le
gambe non potessero ricordare le
loro
ferite, perché i piedi ignorassero
le pene
del viaggio e avanzassero tutti
i
giorni di un poco, quel poco che
era
tutto per raggiungerti. Fu per questo che,
al
contrario di te, non volli dormire quella
notte:
i tuoi baci si trovavano ancora tutti
sulla
mia bocca e il disegno delle tue mani
sulla
mia pelle. Io sapevo che addormentarsi
era
smettere di sentire, e non volevo perdere i
tuoi
gesti sul mio corpo un secondo che
fosse.
Allora mi sedetti sul letto a guardarti
dormire,
e sorrisi come mai avevo sorriso prima
di
quella notte, sorrisi tanto. Ma tu parlasti
improvvisamente
nel sonno, allungasti il
braccio
verso me e chiamasti sottovoce.
Chiamasti
due volte. O tre. E sempre così
sottovoce.
Ma nessuna fu per dire il mio nome.
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