dipinto di Rob Hefferan
I motivi che tesso – Pino Villanueva
Cinque
anni.
Per
cinque anni ha vagato la mia mente,
smarrita
in una selva di sconcerto e più d’una volta
su
alture petrose ha perso la strada del ritorno.
Se solo
Odisseo
uomo
risoluto e valente, potesse sapere che il mio cuore
ora
batte in opposti sensi:
avanti,
indietro, lo amo… non lo amo:
lo amo
ed è facile disfare i motivi che tesso;
lo odio
e altro non faccio se non tessere
sopra-sotto-lanciato-di-traverso-fin
nel fondo della notte.
Fermo
la spola d’un lato, mi strofino le mani,
e di
giorno in giorno nutro la mia impazienza.
Non ero
nata per portarmi in cuore tanto tormento.
Infine
al momento di dormire quando
spente
sono le luci tremolanti delle torce,
un
unico pensiero, irresistibile, m’assale:
dèi e
dee –
non si
può dire che esistano.
Possano
un giorno i loro nomi essere dimenticati.
da “Così
parlò Penelope
Traduzione
di Paola Mildonian
Tino
Villanueva. Penelope e il suo poeta. A cura di Paola Mildonian
Da
“Poesia” n. 337, maggio 2018. Crocetti
Editore
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