Vincenzo Campi - La pollivendola , Pinacoteca di Brera
G.
Deledda - Un po’ a tutti, in Chiaroscuro
Per la festa di Sant’Anastasio le
famiglie anche le meno abbienti del villaggio, anche quelle che eran cariche di
debiti o che avevano i figli agli studi, apparecchiavano la tavola, vi mettevan
su mucchi di focacce, taglieri colmi di carne arrostita allo spiedo, formaggio,
giuncata, vino e miele e aprivan la porta a chi voleva entrare a banchettare.
Gli ospiti venuti dai paesi vicini, i poveri e i monelli del villaggio
accorrevan come mosche: più ne venivan più i padroni erano contenti, non solo,
ma nel pomeriggio, mentre le campane suonavano a distesa e pareva annunziassero
che nel mondo triste era finalmente cominciato il regno di Dio, intere
giovenche e colonne di focacce venivano distribuite a porzioni eguali […] agli
ospiti e ai poveri che così portavano a casa, ai vecchi invalidi, agli infermi,
alle donne vergognose, la cena e anche il pranzo per l’indomani.
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