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14 maggio 2018

Slealtà – Costantino Kavafis

Innocenzo Fraccaroli - Achille ferito
Slealtà – Costantino Kavafis

Pur ammirando molte cose di Omero,
noi non possiamo essere d’accordo con il punto seguente…
neanche con Eschilo quando Teti dice
che Apollo cantava alle sue nozze

“aveva predetto una fortunata progenie,
destinata a vivere a lungo senza conoscere
nessuna malattia. Dopo avermi assicurato per sempre
la protezione degli dei, intonò il
peana e mi diede coraggio. E io, immaginavo
la bocca divina di Febo, sorgente di oracoli,
estranea alle menzogne: Bene lo stesso che
cantava… è lui che ha ucciso il mio bambino
PLATONE, La Repubblica, II, 383

Alle nozze di Teti e di Peleo,
Apollo si alzò alla sontuosa tavola
della festa, per felicitarsi con i giovani sposi
per il frutto che sarebbe nato dalla loro unione.
Egli parlò. Mai la malattia l’avrebbe colpito
e lunga sarebbe stata la sua esistenza. – A queste parole,
grande fu la gioia di Teti, poiché le parole
di Apollo, che era noto per le profezie,
le parvero un garanzia per la sicurezza de suo bambino.
E più Achille conosceva e più celebrava
la gloria della Tessaglia per la sua bellezza,
Teti si ricordava delle parole del dio.
Ma un giorno arrivarono dei vecchi, per annunciare
che Achille era morto a Troia.
Teti si mise allora a lacerarsi le vesti di porpora
poi a togliersi e a gettare
per terra i suoi anelli e i suoi bracciali.
E nelle sue lamentazioni, lei si ricordò il passato;
che stava facendo dunque, il dotto Apollo,
dove si trovava il poeta, che durante il banchetto
parlò cos’ bene, dove si trovava il profeta,
mentre veniva ucciso suo figlio nella prima giovinezza.
E i vecchi le risposero che Apollo
in persona era disceso a Troia,
e che con i troiani, aveva ucciso Achille.


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