La mia vita la immagino come una città - Kapka Kassabova
La mia vita la immagino come una città:
da qualche parte nel terzo mondo, o forse nel secondo.
E voglio essere una turista,
nella città della mia vita.
Voglio passeggiare in shorts e un cappello da baseball,
con le mappe giuste e una macchina fotografica al collo.
Voglio scoprire cose per la prima volta.
Oh guarda, sono state messe lì apposta per me!
Voglio una stanza con tende un po’ ammuffite.
Dalla finestra, una vista su discariche e marmaglia.
Voglio stare male per il cibo straniero, voglio traffico e polvere,
il sibilo della miseria altrui.
Lasciatemi essere una turista nella città della mia vita.
Datemi una tazza di caffè a prezzi da rapina in piazza,
lasciatemi visitare in fretta il mausoleo del passato
e fotografare la sua mummia,
datemi le fogne a cielo aperto, i sogni capovolti,
la gioia delle rovine, i lebbrosi, i cani randagi,
fatemi dei segni in una lingua che non conosco e che non dovrò imparare.
Prendete i miei soldi e lasciatemi andare.
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