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4 maggio 2018

Sonetto XXI - Pablo Neruda

dipinto di Aldo Balding
Sonetto XXI - Pablo Neruda

Oh che tutto l'amore propaghi in me la sua bocca,
che non resista un momento di più senza primavera,
io non vendetti che le mie mani al dolore,
ora, beneamata, lasciami con i tuoi baci.

Copri la luce del mese aperto col tuo aroma,
chiudi le porte con la tua capigliatura,
e quanto a me non dimenticare che se mi sveglio e piango
è perché in sogno son solo un bimbo sperduto

che cerca tra le imposte della notte le tue mani,
il contatto del frumento che tu mi comunichi,
un impulso scintillante d'ombra e d'energia.

Oh, beneamata, e null'altro che ombra
per dove tu m'accompagni nei tuoi sogni
e mi dica l'ora della luce.

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