Pagine

1 giugno 2018

da “Il Principe” – Niccolò Machiavelli

da “Il Principe” – Niccolò Machiavelli

Capitolo V
In che modo si debbino governare le città o principati li quali, innanzi fussino occupati, si vivevano con le loro legge

Quomodo administrandae sunt civitates vel principatus, qui, antequam occuparentur suis legibus vivebant

1. Quando quelli stati che s'acquistano, come è detto, sono consueti a vivere con le loro legge e in libertà, a volerli tenere, ci sono tre modi: el primo, ruinarle; l'altro, andarvi ad abitare personalmente; el terzo, lasciarle vivere con le sua legge, traendone una pensione e creandovi drento uno stato di pochi che te le conservino amiche. Perché, sendo quello stato creato da quello principe, sa che non può stare sanza l'amicizia e potenzia sua, et ha a fare tutto per mantenerlo. E più facilmente si tiene una città usa a vivere libera con il mezzo de' sua cittadini, che in alcuno altro modo, volendola preservare.
2. In exemplis ci sono li Spartani e li Romani. Li Spartani tennono Atene e Tebem creandovi uno stato di pochi; tamen le riperderno. Romani, per tenere Capua Cartagine e Numanzia, le disfeciono, e non le perderno. Vollono tenere la Grecia quasi come tennono li Spartani, faccendola libera e lasciandoli le sua legge; e non successe loro: in modo che furono costretti disfare molte città di quella provincia, per tenerla.
3. Perché, in verità, non ci è modo sicuro a possederle, altro che la ruina. E chi diviene patrone di una città consueta a vivere libera, e non la disfaccia, aspetti di esser disfatto da quella; perché sempre ha per refugio, nella rebellione, el nome della libertà e li ordini antichi sua; li quali né per la lunghezza de' tempi né per benefizii mai si dimenticano. E per cosa che si faccia o si provegga, se non si disuniscono o dissipano li abitatori, non sdimenticano quel nome né quelli ordini, e subito in ogni accidente, vi ricorrono; come fe' Pisa dopo cento anni che ella era posta in servitù da' Fiorentini.
Ma, quando le città o le provincie sono use a vivere sotto uno principe, e quel sangue sia spento, sendo da uno canto usi ad obedire, dall'altro non avendo el principe vecchio, farne uno infra loro non si accordano, vivere liberi non sanno; di modo che sono più tardi a pigliare l'arme, e con più facilità se li può uno principe guadagnare et assicurarsi di loro. Ma nelle repubbliche è maggiore vita, maggiore odio, più desiderio di vendetta; né li lascia, né può lasciare riposare la memoria della antiqua libertà: tale che la più sicura via è spegnerle o abitarvi

Nessun commento:

Posta un commento