Il ricordo - Aleksandr Puskin
Quando per un mortale il fragore
Del giorno cessa e sulla muta città
L’ombra traslucida della notte
E il sonno che ristora scende già,
Allora per me s’insinua nel silenzio
Il tempo del penoso vegliare:
E nell’inerzia notturna, della serpe
Del cuore sento i morsi bruciare.
I sogni fervono e da gravi pensieri
E’ oppressa allora la mia mente.
Il tacito ricordo davanti a me
Il suo lungo rotolo distende,
E con disgusto leggendo la mia vita,
Amaramente piango e mi deprimo,
Amaramente tremo e maledico,
Ma i tristi versi non sopprimo.
Trad. Paolo Statuti
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