dipinto di Omar Ortiz
Sonetto XCV – Pablo NerudaChi s'amò come noi? Cerchiamo
le antiche ceneri del cuore bruciato
e lì cadano a uno a uno i nostri baci
finché risusciti il fiore disabitato.
Amiamo l'amore che consumò il suo frutto
e discese nella terra con volto e potere:
tu e io siamo la luce che continua,
la sua infrangibile spiga delicata.
All'amore sepolto da tanto tempo freddo,
da neve e primavera, da oblio e autunno,
avviciniamo la luce d'una nuova mela,
della freschezza aperta da una nuova ferita,
come l'amore antico che cammina in silenzio
per un'eternità di bocche sotterrate.
Trad. Giuseppe Bellini
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