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6 agosto 2018

da “Favole al Tramonto” – Andrea Camilleri

Fernando Botero - Il presidente
da “Favole al Tramonto” – Andrea Camilleri

Il Cavaliere e la volpe
Nel paese chiamato Iliata c’era un Cavaliere il quale ce l’aveva a morte con la Volpe. Non passava giorno che il Cavaliere, attraverso i suoi banditori che erano tanti e ben pagati, non raccontasse le malvagità della volpe, ladra, invidiosa dei beni del Cavaliere e sempre pronta a portarglieli via, ricettacolo d’odio, spergiura, mentitrice, inaffidabile.
E tutto questo perché? Solo perché il pelame della volpe era rosso e il Cavaliere, assai più di un toro nell’arena, inferociva appena vedeva quel colore.
Un giorno il Cavaliere, nascosto, vide che la Volpe voleva mangiarsi un grosso grappolo d’uva alta sopra un pergolato. La Volpe saltava e saltava con tutte le sue forze, ma, per quanto si impegnasse allo spasimo spiccando salti sempre più alti, a un tratto si fece persuasa che quel grappolo era, da lei, irraggiungibile.
“Perché sto qui a sprecare energia?” - si domandò - “Oltretutto sicuramente quell’uva è troppo agra”.
E se ne andò.
Il Cavaliere, nel suo nascondiglio, immediatamente si convinse che quell’uva era buonissima e che la Volpe aveva detto che era agra solo perché non era riuscita a prenderla.
Così, avvicinandosi alla pergola, senza scendere manco da cavallo, agguantò il grappolo e ne fece un solo boccone.
Si attossicò. L’uva era veramente agra.

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