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2 agosto 2018

da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Anrè

Vincent Van Gogh - Landscape With House And Ploughman
da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Anrè
Quando non hai nessuna possibilità di decidere del tuo destino, ti metti nelle mani di qualcuno che, in quel momento, speri che esista. E così ti arrendi alla tentazione della preghiera: non una preghiera tua, che forse non ne sei capace, ma una di quelle che ti hanno insegnato da bambino e che, magari, ti ricordi ancora a memoria.
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La solitudine non esiste; nel senso che la solitudine non consiste nello stare soli, ma piuttosto nel non sapersi tenere compagnia. Chi non sa tenersi compagnia difficilmente la sa tenere ad altri. Ecco perché si può essere soli in mezzo a mille persone, ecco anche perché ci si può trovare in compagnia di se stessi ed essere felici (per esempio ascoltando il silenzio, stretto parente della solitudine). Ma il silenzio vero non esiste, come non esiste la vera solitudine. Basta abbandonarsi alle voci dell’Universo.
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Nessun silenzio passi inosservato.
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Mentre lui le insegnava a fare l’amore… lei gli insegnava ad amare.
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Quando l’ansia di perderti si addolcì in sicurezza di averti.
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Dall’ingenuità possono nascere dei piccoli miracoli, o anche delle grandi stronzate.
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Con una faccia da Apollo unita a una simile natura, la sua vita avrebbe potuto definirsi felice solo nell’esercizio di gesti furibondi ed eroici. Purtroppo era dotato di una spiacevole intelligenza.
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Fu istituito il comitato per la salvaguardia della merenda.
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Continuo ad andare a letto con le mie coetanee, solo che adesso ho 50 anni.
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E da grande? Vorrei tanto poter fare l’ex drogato.

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