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7 agosto 2018

Giuseppe Giusti – Il deputato

Fernando Botero - Ambasciatore inglese
Giuseppe Giusti – Il deputato

Rosina, un deputato
non preme una saetta
che s’intenda di Stato:
se legge una gazzetta
e se la tiene a mente
è un Licurgo eccellente.

Non importa neppure
che sappia di finanza:
di queste seccature
sa il nome e glien’avanza;
e se non sa di legge,
sappi che la corregge.

Ma più bravo che mai
va detto, a senso mio,
se n è pubblici guai,
lasciando fare a Dio,
si sbirba la tornata
a un tanto la calata.

Che asino, Rosina,
che asino è colui
che s’alza la mattina
pensando al bene altrui!
Il mio signor Mestesso,
è il prossimo d’adesso.

L’onore è un trabocchetto
saltato dal più scaltro;
la patria, un poderetto
da sfruttare e nient’altro;
la libertà si prende,
non si rende, o si vende.

L’armi sono un pretesto
per urlar di qualcosa;
l’Italia è come un testo
tirato sulla chiosa
e d è Bianchi e d è Neri,
come Dante Alighieri.

Rispetto all’eguaglianza,
superbi tutti e matti:
quanto alla fratellanza,
beati i cani e i gatti:
senti che patti belli
che ti fanno i fratelli?

- Fratelli, ma perdio
intendo che il fratello
la pensi a modo mio;
altrimenti, al macello -.
A detta di Caino,
Abele era codino.

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