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8 settembre 2018

da “I segreti della tavola di Montalbano” – Stefania Campo

Juan van der Hamen - Tavola imbandita
da “I segreti della tavola di Montalbano” – Stefania Campo


Lo sviluppo del turismo culturale favorito dal caso televisivo ha poi finito per includere nella scelta degli itinerari anche le località letterarie, così che alcune di queste si sono duplicate. Le Vigata ad esempio sono due, quella della fiction nel territorio ragusano e quella letteraria di Porto Empedocle. La motivazione risiede nel fatto che la Vigata letteraria di cui parla Camilleri non è quella oggetto degli abusi delle recenti speculazioni edilizie, ma quella di un passato incontaminato, quando essa era un paese di pescatori e di dimore a misura d’uomo. Non a caso i produttori della fiction sono dovuti ricorrere a un’altra zona in cui ambientare le riprese, trovandola in quella parte di Sicilia ancora preservata dagli oltraggi del cemento. La Vigata del piccolo schermo corrisponde allora a Scicli, così come Marinella è Punta Secca, una località balneare in provincia di Ragusa. È lì che Salvo vive, in quella bella casa con terrazza che dà direttamente sulla spiaggia e sul mare, e che quando non è usata come set ospita un bed and breakfast. Numerose sono le location sparse nel territorio ragusano: Ragusa Ibla, Sampieri, Donnalucata, Marina di Ragusa, Scoglitti, Capo Passero. Angoli nascosti dell’estremo sud, dove è possibile assaporare il gusto della tradizione siciliana e magari fare un salto alla trattoria La Rusticana, che nella fiction non è nient’altro che l’osteria di don Calogero, e in cui la carta comprende anche un menù dal titolo “A pranzo con Montalbano”.

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