dipinto di Eric Bowman
Morte di Antonito il Camborio – Federico
Garcia Lorca
a José Antonio
RubioSacristàn
Voci di
morte suonarono
in riva
al Guadalquivir.
Antiche
voci che assediano
voce
d’un maschio garofano.
Gli
piantò sugli stivali
le
zannate di un cinghiale.
Lottando
spiccava salti
saponati
di delfino.
Bagnò
del sangue nemico
la sua
cravatta vermiglia,
ma
erano quattro pugnali
e ha
dovuto soccombere.
Quando
le stelle conficcano
le
picche nell’acqua grigia,
quando
sognano i torelli
veroniche
di violette,
voci di
morte suonarono
in riva
al Guadalquivir.
*
Antonio
Torres Heredia,
Camborio
dai duri crini,
un moro
di verde luna,
voce
d’un maschio garofano:
Chi ti
ha strappato la vita
in riva
al Gadalquivir?
I
quattro cugini Heredia
figli
di Benamejì.
In
altri non invidiavano
quel
che invidiavano in me.
Le
scarpe colo vinaccia,
quei
medaglioni d’avorio
e
questa pelle impastata
d’olive
e di gelsomini.
Ahi,
Antonito il Camborio,
degno
d’una Imperatrice!
Ricordati
della Vergine
perché
tu stai per morire.
Ahi,
Federico Garcia,
chiama
la guardia civile!
Il mio
busto si è spezzato
come
canna di granturco.
*
Ebbe
tre sbocchi di sangue
ed è
morto di profilo.
Viva
moneta che mai
potrà
tornare a ripetersi.
Poggia
un angelo cortese
la sua
testa su un cuscino.
Altri
d’un rossore fiacco
accesero
una lucerna.
E
quando i quattro cugini
giungono
a Benamejì,
voci di
morte cessarono,
in riva
al Guadalquivir.
Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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