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7 settembre 2018

Psiche davanti al castello d'amore - Yves Bonnefoy

Antonio Canova - Amore e Piche, dettaglio.1793, Marmo cm 155 x 168. Museo del Louvre, Parigi
Psiche davanti al castello d'amore - Yves Bonnefoy

Sognò che apriva gli occhi, su soli
Che s'avvicinavano al porto, ancora
Silenziosi, fari spenti; ma raddoppiati nell'acqua grigia

Da un'ombra in cui cresceva il futuro colore.

Poi si risvegliò. Che cos'è la luce?
Che cos'è dipingere qui, di notte? Intensificare
Il blu di qui, gli ocra, tutti i rossi,
Non è la morte ancor più di prima?

Quindi dipinse il porto ma lo fece in rovina,
Si sentiva l'acqua battere al fianco della bellezza
E i bambini gridare dentro camere chiuse,
Le stelle scintillavano tra le pietre.

Ma il suo ultimo quadro, soltanto uno schizzo,
Sembra essere Psiche che, ritornata,
Si è accasciata in lacrime o canticchia, nell'erba
Che s'aggroviglia alla soglia del castello d'Amore.

Traduzione di Fabio Scotto

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