Pavel
Pavel – Enzo Montano
Guardingo.
Scontroso. Riservato.
è
Pavel il gatto di via Foscolo.
Ma è
anche Affettuoso fiero
morbido
e giocherellone.
Scruta
con gli occhi e comprende
par
di sentirne il pensiero.
- Ancora
ospiti è finita la pace,
non
capiscono che ho i miei orari
le
mie abitudini e poi
ho
una certa età. Un po’ di rispetto
che
diamine. Alla fine, però,
ma
proprio in fondo, devo ammetterlo:
è
bello avere compagnia,
sapere
che c’è qualcuno in casa -.
Pavel
esce la mattina, gira per il quartiere
conosce
tutti e tutti lo conoscono,
con
ognuno si sofferma e dialoga.
Vaga
sornione nel suo territorio
è
lui il signore del Belvedere.
Ogni
tanto torna a casa per
le
sue crocchette o bocconcini.
Talvolta
non disdegna una
bella
scatoletta di tonno
ma
che sia di quello buono. Il migliore!
Quando
è sera si fa scontroso
perché
i suoi spazi diventano piccoli,
una
prigione quasi.
Ma
sopporta con la dignità di un nobile.
Aspetta
paziente, quasi imperturbabile
- tanto
prima o poi vanno via,
lo
so, mi vogliono bene, anche quello
austero
con la barba, e poi
quasi
mi ci sono abituato -.
Oh,
Pavel, sai che il tuo sguardo paralizza?
è
così anche con lucertole e uccellini?
Certamente
conoscono gli artigli acuminati
che
spuntano dai guanti di velluto.
- Amo
la pace, sono tranquillo,
poi,
l’età. Da giovane era tutt’altra storia
facevo
balzi di tre metri. Intimorivo tutti
anche
quegli stupidi che abbaiano
ad
ogni foglia che si muove.
Ma
quando tornano
quei
signori con le valige blu?
Un
po’ cominciano a mancarmi.
Pavel
guarda in su e chiede di salire.
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