opera di Egon Schiele
da “Gli amori difficili”. L'avventura di una moglie, (1958). Italo Calvino (…)L'uomo era venuto al banco. Portava un soprabito scuro, con una sciarpa bianca di seta e sotto aveva un vestito blu. - A quest'ora, - disse, senza rivolgersi a nessuno, - gli svegli si dividono in due categorie: gli ancora e i già.
Stefania fece un piccolo sorriso, senza fermare lo sguardo su di lui. Tanto lo aveva già visto bene: aveva una faccia un po' patetica e un po' banale, di quegli uomini che a furia d'indulgenza verso di sé e verso il mondo sono giunti senz'esser vecchi a uno stato tra la saggezza e l'imbecillità.
- ...E come si vede una donna graziosa, dopo averle dato il: «Buongiorno!»... - e s'inchinò verso Stefania togliendosi la sigaretta di bocca.
- Buongiorno, - disse Stefania, un po' ironica ma non agra.
- ...ci si domanda: ancora? già? Già? ancora? Ecco il mistero.
- Come? - disse Stefania, con l'aria di chi ha capito ma non vuol stare al gioco. L'uomo la scrutava,
indiscreto, ma a Stefania non importava nulla anche se si capiva che lei era una sveglia «ancora».
- E lei? - fece, maliziosa; aveva capito che quel signore era uno con la retorica del nottambulo e che a non riconoscerlo per tale a primo acchito, lo si faceva restar male.
- Io: ancora! Sempre ancora! - poi ci pensò su: - Perché? Non l'aveva capito? - e le sorrise, ma voleva solo canzonare se stesso, ormai. Restò un po' lì, inghiottendo, come avesse la saliva cattiva. - La luce del giorno mi scaccia, mi fa rintanare come un pipistrello, - disse distratto, come recitasse una parte.
- Ecco il latte a lei, l'espresso alla signora, - fece il barista.
L'uomo si mise a soffiare sul bicchiere, a sorbire piano piano. - Buono? - fece Stefania.
- Uno schifo, - lui disse. E poi: - Disintossica, dicono. Ma io ormai cosa mi disintossico? Se mi morsica un serpente velenoso resta secco lui.
- Finché c'è la salute... - disse Stefania. Forse scherzava un po’ troppo.
Difatti quello: - L'unico antidoto, io lo so, se vuol che glie lo dica... - chissà dove andava a parare.
- Quanto fa? - disse Stefania al cameriere.
- ...Quella donna che ho sempre cercato... - continuava il nottambulo.
(…)
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