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23 novembre 2018

da “Le città invisibili” – Italo Calvino

scultura di Igor Mitoraj
da “Le città invisibili” – Italo Calvino

Col passare del tempo, nei racconti di Marco le parole andarono sostituendosi agli oggetti e ai gesti: dapprima esclamazioni, nomi isolati, secchi verbi, poi giri di frase, discorsi ramificati e frondosi, metafore e traslati. Lo straniero aveva imparato a parlare la lingua dell’imperatore, o l’imperatore a capire la lingua dello straniero.

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